
«Luca Barbarossa. 100 storie per cento canzoni», è lo spettacolo in scena sabato alle 21 al Teatro Eden
VIAREGGIO
Una parola dal significato ampio, anima del mondo, come quel respiro che anima ogni fibra dell’universo. È l’intelligenza, così come la descrive Elisabetta Sgarbi, direttrice artistica de La Milanesiana, che tornerà, al Teatro Eden, venerdì e sabato sera: un dono, e allo stesso un dovere da coltivare ed esercitare, che segna il tema e il filo rosso che unirà le costellazioni e le sfumature culturali che lo stesso Festival, da ormai 25 anni, porta in giro per l’Italia e, da due, sul palco di Viareggio.
E proprio su quel palco, a seguito dell’inaugurazione della rosa, sotto forma di scultura luminosa e sonora realizzata da Marco Lodola, come il simbolo della rassegna dipinto da Franco Battiato e quest’anno tinto delle sfumature blu di Franco Achilli, che sarà donata alla città nella piazza vicino alla Torre Matilde alla presenza del sindaco Giorgio Del Ghingaro, dell’assessora alla cultura Sandra Mei, della presidente della Fondazione Carnevale Marialina Marcucci e della stessa Elisabetta Sgarbi, saranno presentati gli spettacoli di Giovanna Gra con protagonista Veronica Pivetti e di Luca Barbarossa, protagonisti di quest’edizione realizzata in collaborazione con il Comune e la Fondazione Carnevale.
“L’inferiorità mentale della donna“, liberamente ispirato all’ominimo trattato di Paul Julius Moebius e introdotto dal prologo letterario di Claudia Durastanti, scrittrice e traduttrice dall’inglese, aprirà, alle 21, la serata di venerdì. Una pièce che mette in scena testi, conosciuti da pochi, fra i più discriminanti, paradossali e, loro malgrado, esilaranti scritti razionali del secolo scorso, come bizzarre teorie della scienza e della medicina a proposito, appunto, della donna che Veronica Pivetti, attrice, conduttrice televisiva e scrittrice, racconterà, accompagnata dal musicista Anselmo Luisi con l’esecuzione di canzoni vecchie e nuove ispirate alla figura femminile e offrendo una fotografia, ironica e singolare, dell’acme della cultura maschilista.
Il racconto, di una vita, sempre attraverso le canzoni, sarà al centro anche di “Luca Barbarossa. 100 storie per cento canzoni“, lo spettacolo in scena sabato alle 21, con protagonisti, insieme al cantautore, Claudio Trippa e Alessio Graziani, musicisti della Social Band. La rappresentazione, ispirata all’ominimo libro pubblicato per La Nave di Teseo, porterà, come nel libro, e in una scaletta di concerto, i pezzi che hanno segnato la vita di Barbarossa, e quella di molti altri: da Frank Sinatra a Vasco Rossi, da Lucio Battisti a Bob Dylan, dai Beatles a Paolo Conte, da Franco Battiato a Pino Daniele. E lo farà con il racconto, da cantastorie, dello stesso Barbarossa, che suonerà e canterà, accompagnato dalle proiezioni dell’Antica Proietteria di suggestioni visual legate agli argomenti e ai personaggi interessati, le canzoni protagonisti della sua opera letteraria e ne racconterà i retroscena e le curiosità che si nascondono dietro ciascuna di essa, connesse a doppio filo al vissuto di chi canta, di chi ascolta e a un contesto storico che, tutto intorno, forma la società in cui le stesse canzoni sono nate.
Canzoni che raccontano le trasformazioni, le battaglie, le rivoluzioni e l’emozioni di una società intera, attraversano e fotografano storie, volti e nomi che su di esse hanno amato, pianto, sorriso e ballato, condividendo, in uno spazio sospeso, che unisce passato e presente, emozioni e momenti, rivissuti in questo spettacolo e nella stessa rassegna che lo ospita e che, attraverso la cultura, cerca di far scoprire la bellezza dell’Italia, e della sua arte.