
Un'immagine dell'estate sulla spiaggia (Umicini)
Viareggio, 6 novembre 2021 - Luca Lippi, titolare del bagno Sole sul litorale della Passeggiata, è il nuovo presidente dei balneari di Viareggio. Lippi, la sua è una famiglia di tradizione balneare? "No, siamo marittimi. Il bagno l’abbiamo preso 19 anni fa". Nel momento in cui monta in sella, che fotografia può scattarci del comparto? "Quest’estate, a Viareggio, ho visto un buon incremento di presenze, merito anche del grande lavoro che abbiamo fatto lo scorso anno. Il Covìd ha riportato tante persone in Versilia grazie alla disponibilità di spazi, alle spiagge ampie e con tanti servizi. Era già successo nel 2020 e quest’anno abbiamo bissato". Come si fa a rendere queste presenze strutturali? "E’ una delle prime cose di cui abbiamo parlato in consiglio. Abbiamo già iniziato a tirar giù delle idee: bisognerà investire sulla promozione e lavorare sulla nostra offerta". Provando a intercettare anche i mercati esteri? "I mercati esteri storicamente sono sempre stati presenti a Viareggio, sia dal Nord Europa, sia dal Nord America, anche se quest’anno hanno faticato di più a causa delle restrizioni. Ma in un mercato turistico globale, noi non ci vogliamo precludere nulla. Bisognerà lavorare in sinergia con le altre categorie e con le istituzioni: un lavoro che abbiamo già iniziato con la presidenza Guardi". ’Sinergia’ è una parola che si usa molto da noi, ma che spesso resta solo un concetto. Da tempo viene avanzata l’ipotesi di proporre un brand ’Versilia’. Lei cosa ne pensa? "Un brand ’Versilia’ è già presente, così come è presente un brand ’Viareggio’ che esiste dal 1823, antico come quello di Brighton. Allo stesso modo abbiamo un forte brand ’Toscana’ e un altrettanto forte brand ’Italia’. Lavorare in sinergia significa tener presenti le nostre caratteristiche, perché da un Comune all’altro ci sono delle differenze tangibili, sapendo però che gli stabilimenti balneari sono il filo conduttore su cui muoversi. Bisogna capire che turismo abbiamo e come vogliamo svilupparlo. E poi ci sono le istituzioni preposte al coordinamento, come l’Ambito Turistico". Che obiettivi si pone per il suo mandato? "L’associazione funziona egregiamente già così. Siamo molto coesi e cercheremo di esserlo ancora di più per avere più comunicazione e consolidare i risultati raggiunti con una ulteriore spinta a livello di marketing. Serve una sinergia con il resto della città: se facciamo le cose insieme, si fanno meglio e siamo tutti più felici". Tra le partite ancora aperte e con cui doversi confrontare, c’è la Bolkestein. "Ne abbiamo sentite tante negli ultimi dieci anni. Non entro nell’aspetto tecnico perché abbiamo dato e ricevuto talmente tante interpretazioni che sarebbe difficile. Il mio giudizio è che ci vuole la volontà politica per risolvere un problema che è stato creato dalla politica stessa. Un problema di difficile soluzione, certo: bisogna fare una riforma equa, che non tenga conto di pregiudizi che portano solo al muro contro muro. Il turismo balneare esiste a livello italiano, è una nostra unicità che bisogna saper difendere a livello europeo, così come hanno fatto altri Paesi per le loro peculiarità. E invece, ci siamo impantanati in questioni politiche e burocratiche".