
Nella foto, scattata da Cinzia Donati, Ginevra Barghetti, Simona Lippi e Paola Croce con le ’Rim-bambole’
Viareggio, 6 giugno 2025 – Sono uniche, come le espressioni dipinte sul loro volto. Come le stoffe, recuperate da vecchie maniche di camicie, che le rivestono; come l’amore di chi le ha cucite a mano, una ad una, per giorni e giorni, fino a notte fonda. Intorno a un grande tavolo di legno chiaro, tra tazze di caffè, chiacchiere, risate e malinconie, per provare a rammendare lo spazio di una distanza incolmabile. Così, semplicemente uniche, sono le duecentotrenta “Rim-bambole“, fatte di pezza ma con un cuore: realizzate su impulso dell’associazione “L’Artefice Viola“ per raccogliere fondi e poter così donare un sistema wi-fii al reparto di oncoematologia pediatrica, e anche all’area del day hospital, dell’ospedale Santa Chiara di Pisa.
Lo stesso reparto che per circa un anno si è preso cura di Viola Barghetti. È Viola, scomparsa a diciott’anni, l’Artefice dell’impeto che, attraverso l’arte, declinata in tutte le sue forme, spinge “per cambiare il mondo in meglio”. Questo era il grande sogno della “ragazza magica“, appuntato fra le pagine di un diario. In quel reparto d’ospedale, al Santa Chiara, insieme alla sua mamma, Simona Lippi, Viola ha passato giorni infiniti nell’ultimo anno della sua vita. Ad immaginare viaggi, divorare libri, ascoltare musica, disegnare sulle pagine bianche dei suoi taccuini. Fino all’ultimo, arrivato nel dicembre del 2023, Viola ha vissuto pienamente ogni giorno. Senza mai, neppure per un attimo, lasciarsi rubare i sogni dalla malattia: un osteosarcoma. Con caparbietà, con vivacità, con un’ironia sorprendente, ha continuato a riempire i suoi diari di pensieri, a costruire il futuro, a frequentare la scuola, l’istituto d’arte Stagio Stagi di Pietrasanta, seguendo le lezioni anche distanza durante i ricoveri. Sbuffando ogni qual volta la connessione dell’ospedale si perdeva, “E in quei momenti, quando Viola si connetteva con la sua classe, in camera non doveva volare una mosca. Anche i medici e le infermiere aspettavano la fine delle lezioni per le visite e le terapie” ricorda Simona.
Che proprio per l’esperienza vissuta, ha deciso con l’associazione fondata in memoria della figlia – insieme alla sorella maggiore di Viola, Ginevra Barghetti – di rendere il reparto di oncoematologia pediatrica sempre più accogliente (proprio grazie al contributo de “L’artefice Viola“ nelle camere sono già arrivati dei frigoriferi) e di contribuire alla ricerca contro il cancro.

Così il regalo per il ventesimo compleanno di Viola sarà una finestra sul mondo per permettere ai piccoli pazienti oncologici di poter navigare, con una connessione veloce, fuori dalla corsia incontro agli orizzonti che inseguono. E a questo scopo, in occasione della festa organizzata per ricordare Viola, che sarà celebrata con un aperitivo il 12 giugno (dalle 18) al Chioscio della Pineta di Ponente (grazie alla disponibilità di Daniele e Lavinia) e aperta a tutti, saranno messe in vendita le duecentotrenta “Rim-bambole“ solidali.
Nate da un’idea di Laura Bartelloni, in arte Labart, artista estrosa e costumista del carrista Matteo Raciti; e quindi realizzate a mano, una ad una, da mamma Simona insieme a Ginevra, con Simona Francesconi, Melania Lopez... e Paola Croce, la nonna di Viola, che ha cucito tutte le bandane. Perché le “Rim-bambole“ non hanno capelli, ma una cascata di sogni da realizzare.
E se gli abiti sono stati realizzati trasformando vecchie maniche di camicie, da quelle in seta pregiata, donate dalla famiglie Del Monte, a quelle risbucate fuori da un cassetto degli anni Settanta, a fiori, a pallini, di jeans... che tantissime persone hanno consegnato per contribuite al progetto; a dare un volto alle “Rim-bambole“ sono stati tanti artisti e artiste locali, ognuno con la sua cifra. Se quelle dipinte da Ginevra, studentessa all’Accademia di Carrara, hanno profili delicati come petali; sono vagamente surrealiste le espressioni pitturate da Gionata Francesconi. Quelle di mamma Simona hanno occhi enormi, quelli di Umberto Cinquini una bocca a cuore ... A firmarle, regalando ad ogni “Rim-bambola“ un profilo orginale, anche Simona Francesconi, Giulia Ramacciotti; Alessandro Bonuccelli, Silvia Cirri, Elodie Lebigre; Manuel Santini, Elisa Tamburrini; Roberto Alessandrini; Tiziano Alessandrini; Giulia Bartalini, Andrea Ciaramitaro; Carin Guarino; Flavia Guarino; Jacopo Allegrucci; Franco Benessa, Giovanna Palmerini; Daniela Antonelli; Stefania Mallegni; Federica Bonetti; Pablo Perruccio; Alessandra Sawicky; Edoardo Ceragioli e Giulia Ceragioli.
Ogni “Rim-bambola“, nella sua confezione numerata, è accompagnata poi da una filastrocca scritta da Elena Petreni, illustrata da Ginevra e stampata da Leonardo Shoubridge di Eliografica. Filastrocca che si conclude con il senso profondo di “Rim-bambolarsi“: “Un invito a cogliere la meraviglia della vita, a non smettere mai di incantare ed incantarsi. Ogni rim-bambola ci insegna, infatti, che una cosa piccola può trasformarsi in una cosa grande, e che se ci rimbocchiamo tutti le maniche, la bellezza diventerà un’onda immensa che si espande”.
Nel ricordo di Viola.