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Le discoteche riaprono, ma senza fretta Alcuni locali top aspetteranno primavera

Da stasera si riaccendono luci e amplificatori. Cerri, presidente del Silb: "Speriamo che il pubblico giovanile mostri subito la voglia repressa di divertirsi come avvenuto alla fine dei precedenti lockdown. Riassunta soltanto parte degli addetti"

"Dove si balla", cantava qualche giorno fa Dargen D’Amico sul palco di Sanremo. E almeno in teoria, da stasera, si potrebbe tornare a ballare in tutta la Versilia. In pratica, però, parecchi locali hanno deciso di rimandare le danze a giorni migliori: con la curva dei contagi in calo e le restrizioni che paiono saltare una dopo l’altra, la speranza è che si debba aspettare davvero poco.

In prima linea a riattaccare mixer e luci alla corrente ci sono Viareggio e Forte dei Marmi. La ’grande assente’ è Marina di Pietrasanta, i cui storici locali hanno deciso di tergiversare. E allora su il volume al Maki Maki, in Darsena, e in zona pineta di Ponente alla Capannina del Marco Polo e al Trocadero. Immancabile, poi, un locale cult come la Capannina di Franceschi a Forte dei Marmi. Per il resto, almeno per ora,le attività hanno deciso di passare la mano. La prima a riaprire, a Marina di Pietrasanta, dovrebbe essere la Bussola: si parla di un posticipo di un paio di settimane rispetto alle possibilità contenute nel nuovo decreto. Per il Seven Apples, invece, bisognerà aspettare marzo, mentre per l’Ostras e il Twiga si parla addirittura di aprile.

"Speriamo di rimanere piacevolmente sorpresi, come accaduto per le parentesi in cui siamo stati aperti nel 2020 e nel 2021 – commenta Emiliano Cerri, socio del Maki Maki in Darsena e presidente provinciale del Silb, l’associazione che riunisce le imprese d’intrattenimento –, in quei frangenti abbiamo percepito la voglia del pubblico, specie quello giovane, di tornare a divertirsi. Certo, rientriamo al lavoro in un periodo che per le discoteche è di bassa stagione, anche se ci sono dei distinguo da fare: a Viareggio, ad esempio, una manifestazione come il Carnevale può fare da ’gancio’ per alcuni locali, ma al tempo stesso finisce col danneggiare danneggiare l’affluenza in altre zone della Versilia". Che potrebbe essere uno dei motivi per cui, di là dalla Fossa dell’Abate, hanno deciso di prendersi qualche altra settimana.

Un motivo, forse, ma non l’unico. "Riaprire adesso vuol dire reimpostare il lavoro per come era prima della chiusura di dicembre – continua Cerri –; da noi al Maki Maki in queste sere avremo solo una parte della forza lavoro: tra bassa stagione e contingentamenti, non possiamo ripartire al cento per cento". Anche l’offerta sarà diversificata dal punto di vista artistico: stasera si parte con reggaeton e hiphop, mentre domani la serata sarà dedicata alla musica commerciale. "E nelle prossime settimane strizzeremo l’occhio al Carnevale: abbiamo in programma un paio di veglioni per Martedì e Giovedì Grasso".

Un futuro ancora da scrivere, dunque: e non potrebbe essere diversamente. "Il problema di base è che viviamo alla giornata, è tutto last minute – sottolinea Cerri –: da due anni, ci dobbiamo barcamenare tra chiusure e riaperture che vengono sempre comunicate all’ultimo minuto. Anche l’ultimo slittamento di dieci giorni sull’ordinanza che riguardava i locali da ballo ci ha preso in controtempo. Nel 2020 ci hanno imposto a Ferragosto di chiudere dal giorno dopo, e sul finire dello scorso anno abbiamo dovuto smettere di lavorare il 24 dopo che la comunicazione era arrivata il 22. Ma il governo deve capire, e in questi mesi ci siamo battuti per questo, che le nostre attività lavorano se possono pianificare: bisogna organizzare il personale, impostare la programmazione artistica, curare la manutenzione dei locali. Capisco che olti aspettino la primavera ad aprire: si spera che di qui al 31 marzo la situazione sia ancora più calma. E magari che calino ulteriormente le restrizioni".

Daniele Mannocchi