L’assassinio di Giovanni Gentile: "Ecco perché è un caso irrisolto"

Il professor Mecacci ne parlerà a Villa Bertelli insieme al nipote del politico e al filosofo Pera

L’assassinio di Giovanni Gentile: "Ecco perché è un caso irrisolto"

L’assassinio di Giovanni Gentile: "Ecco perché è un caso irrisolto"

I misteri che a 80 anni di distanza alleggiano ancora sulla morte di Giovanni Gentile sono al centro dell’incontro in agenda sabato alle 17 a Villa Bertelli. L’incontro, promosso dalla Fondazione Villa Bertelli, non a caso si intitola “Giovanni Gentile 1944-2024 Perché la sua morte è ancora un caso aperto?“ e cercherà di far luce sulla scomparsa, ad oggi non del tutto chiarita, di uno dei più eminenti filosofi del ’900 e ideologo del Ventennio.

A questo confronto sono stati invitati Luciano Mecacci, ex ricercatore dell’istituto di psicologia del Cnr di Roma ed ex docente alla “Sapienza“ di Roma e all’università di Firenze, oltre che autore del saggio “La Ghirlanda fiorentina e la morte di Giovanni Gentile“ (vincitore del premio Viareggio e del premio Acqui Storia), Giovanni Gentile, nipote del politico, e il senatore e filosofo Marcello Pera (nella foto). "Gentile – spiega Mecacci – fu uno dei maggiori filosofi del ’900 e uno dei principali protagonisti della vita culturale e politica italiana nell’epoca fascista, vedi la carica di ministro della pubblica istruzione, direttore della Normale di Pisa, dell’istituto dell’Enciclopedia Italiana e altri enti culturali. Fu ucciso da un Gruppo d’azione patriottica, formazione militare comunista, il 15 aprile ’44 dopo la sua adesione alla Rsi. Restano ancora molti interrogativi su mandanti, esecutori e dinamica dell’attentato. Ora, grazie a nuovi documenti, sappiamo perché è un caso irrisolto". Info 0584-787251.