Non avrei mai immaginato che, a 26 anni dall’inizio del mio mandato da sindaco e a 16 dalla sua conclusione, mi sarei trovato costretto a intervenire pubblicamente per smentire affermazioni false e strumentali. Soprattutto perché arrivano da chi, negli ultimi anni, ha compromesso profondamente il futuro del Comune, sia sul piano finanziario che strutturale.
Voglio rivolgermi alle nuove generazioni. A loro dico: chiedete ai vostri genitori com’erano le frazioni di Massarosa, quale fosse la qualità della vita in quegli anni. Ascoltate la memoria di chi ha vissuto quel periodo. In merito alle dichiarazioni diffuse di recente da esponenti dell’attuale amministrazione e, in particolare, da Franco Mungai e Stefano Natali – entrambi colpiti da una condanna della Corte dei Conti – desidero fare chiarezza.
Alla fine del mio mandato, il Comune vantava un consistente avanzo di gestione, pari a diverse decine di milioni di euro. Era il frutto di una gestione oculata delle finanze e di significativi trasferimenti dal governo. Parte di queste risorse era vincolata per opere pubbliche, un’altra parte erano soldi non spesi per il superamento del patto di stabilità: proprio quei fondi ricevuti dallo Stato avevano creato uno squilibrio di cassa, che ci impediva temporaneamente di utilizzarli.
I nostri bilanci consuntivi registravano costantemente avanzi. All’epoca ci fu chi ci accusava di “fare utili” invece di fornire servizi. Ma la verità è che quegli avanzi rappresentavano risorse disponibili, pronte a essere investite con intelligenza, senza gravare sui cittadini. Non erano spreco, non rappresentavano obiettivi non raggiunti, ma visione strategica. Avevamo avviato progetti capaci di generare sviluppo, occupazione, valorizzazione del patrimonio e nuove entrate ordinarie. Tutto questo è stato abbandonato o mal gestito da chi è venuto dopo.
Lo stesso Mungai riconobbe apertamente il buono stato dei conti ereditato. Molti ricorderanno lo striscione “Comune virtuoso” affisso sul municipio: voleva essere il simbolo di una gestione trasparente e positiva ma le sentenze – non l’opposizione – hanno certificato che quella virtuosità sbandierata non esisteva a causa di scelte amministrative discutibili.
Sulla recente sentenza della Corte dei Conti, voglio esprimere umana solidarietà a Mungai, a Natali e alle loro famiglie. Ma ci sono due aspetti che ritengo criticabili: il lungo ritardo con cui è arrivata la sentenza e il fatto che si concentri solo su due figure. Le scelte finanziarie sono sempre frutto di decisioni collegiali di giunta e consiglio comunale. L’opposizione di allora lanciò più volte allarmi e richieste di riflessione, ignorate sistematicamente. Le delibere furono approvate con convinzione da tutta la maggioranza: la responsabilità è condivisa e non può ricadere su due sole persone.
Trovo infine sconcertanti le parole della sindaca Simona Barsotti. Per 10 anni ha avuto un ruolo chiave nelle amministrazioni di Mungai e oggi, nonostante una condanna, continua a guidare il Comune come se nulla fosse. Governare non è solo avere buone intenzioni: ogni amministratore ha il dovere di perseguire il bene comune, ma deve anche avere le competenze per farlo concretamente. La sentenza della Corte, purtroppo per i cittadini, certifica l’esatto contrario e la realtà sotto gli occhi di tutti dimostra l’esatto contrario.
Chi oggi amministra ha dimostrato inadeguatezza, mancanza di visione e incapacità gestionale. Ma ciò che più colpisce è l’assenza totale di autocritica. Per questo, con senso civico, invito l’attuale amministrazione a un serio esame di coscienza. Non serve replicare con ennesime falsità a quanto da me affermato; se avete dubbi su ciò che affermo, sono disponibile a un confronto pubblico con la sindaca.
ex sindaco di Massarosa