
Non sempre è facile per un disabile avvicinarsi alla riva del mare
Stabilimenti balneari non idonei a ospitare persone con disabilità? è un problema che viene segnalato da tempo e di cui oggi si fa portavoce l’avvocato Marco Trudinger. "Dopo numerose comunicazioni di amici, parenti, nonchè assistiti – dice il legale – ho potuto constatare personalmente come il regolamento di attuazione della Legge regionale n.47 del 2018 rimanga inosservato prescochè ovunque". Tale norma impone ai gestori degli stabilimenti balneari di garantire a tutti l’accesso in acqua (predisponendo passerelle idonee) e la possibilità per tutti di fruire dei servizi di spiaggia.
"Dopo aver parlato con associazioni tipo Crea – prosegue l’avvocato Trudinger – mi sono reso conto che il problema è molto sentito e grava su moltissime persone che nella quasi totalità dei casi, anzichè chiedere aiuto ad altri per poter accedere alla battigia, preferiscono rimanere a casa rinunciando a trovare sollievo nell’acqua del mare". In tal modo il problema rimane nascosto e non viene risolto.
"Tutti gli stabilimenti balneari – spiega l’avvocato Trudinger – devono predisporre passerelle idonee a garantire anche alle persone con difficoltà motorie l’accesso in acqua, visto che la morfologia della spiaggia a Viareggio non impedisce di portare le passerelle fino all’altezza della battigia. I problemi, poi, per le persone con difficoltà motorie persistono anche nei casi in cui, eccezionalmente, le stesse riescono a raggiungere l’acqua (grazie al gentile aiuto di altri bagnanti o dei volenterosi bagnini che, in genere, si devono portare in collo il povero malcapitato...); le famose sedie job non sono a disposizione in tutti gli stabilimenti balneari e devono essere prenotate diversi giorni prima con il risultato che si rinuncia sconsolati a poter raggiungere l’acqua del mare per trovare un minimo sollievo nell’afa dell’estate".
Questa segnalazione è già stata inviata alla Capitaneria di Porto. "Ma al momento prosegue Trudinger – non ho avuto alcuna risposta né tantomeno è cambiata la situazione. Eppure, da quanto mi risulta, la situazione sulla riviera adriatica sia diametralmente opposta: ci sono ovunque passerelle che arrivano fino alla battigia e aree sulla stessa dove possono sostare le carrozzine. A volte basterebbe veramente poco per aiutare moltissime persone rimuovendo (con estrema facilità) quelle barriere architettoniche che ostacolano (o impediscono) la loro piena ed effettiva partecipazione alla società su basi di uguaglianza con le altre persone.
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