REDAZIONE VIAREGGIO

La banca gli vende la casa ma torna a chiedere i soldi

Odissea di un piccolo impresario: il suo debito non era stato cancellato L’avvocato Morini conferma che «purtroppo non è un caso isolato»

L’avvocato Giampaolo Morini esperto di diritto bancario ha tutelato l’esecutato

Viareggio, 29 ottobre 2019 - Il lavoro a singhiozzo e i problemi finanziari. Fino ad essere travolto dalle banche in un’odissea senza fine , anche dopo che la sua abitazione è andata all’asta. Il tribunale ha finalmente cristallizzato le ragioni di un piccolo impresario edile viareggino, protagonista di una vicenda paradossale: quel debito, ormai estinto dalla vendita dell’immobile, per quasi 20 anni continuava ad essere richiesto dall’istituto di credito. Un’ossessione dalla quale il costruttore è riuscito a liberarsi dopo una lunga sofferenza, e adesso ha già contattato le trasmissioni Mediaset per raccontare una triste esperienza che, purtroppo, non è un caso isolato.

Tutto ha inizio nel 1997 quando l’uomo ha difficoltà sul lavoro, perde la casa e la famiglia va a rotoli: con la moglie si trasferisce in un immobile fatiscente mentre i figli vanno dai nonni. Dall’esecuzione comunque l’allora Bnl ebbe modo di riscuotere tutti i propri debiti dalla vendita all’asta della casa. L’impresario col tempo è riuscito a risollevarsi e a riunire nuovamente la famiglia. Ma nel novembre 2017 l’incubo ricomincia: banca Ifis – cessionaria del credito originariamente Bnl – torna alla carica, chiedendogli il pagamento di oltre 225mila euro. L’uomo quindi, affidandosi all’avvocato Giampaolo Morini esperto di diritto bancario, ha ricominciato la propria battaglia davanti il tribunale di Venezia per ottenere provvedimento di accertamento negativo del credito. Anni di contestazioni a suon di carteggi e finalmente il giudice ha confermato che il credito vantato era inesistente, in quanto già integralmente riscosso in sede di esecuzione immobiliare del tribunale di Lucca.

«Il caso non è isolato – spiega l’avvocato Morini – dato che molte banche, pur avendo riscosso integralmente il credito, non provvedono ad azzerare in bilancio la posizione. Anzi, quel credito inesistente lo rivendono e resta nel circuito interbancario per anni, per poi tornare ad essere un incubo per il povero esecutato. Purtroppo pare che né Banca d’Italia, né le stesse banche prestino molta attenzione alla storia dei crediti oggetto di cessioni e cartolarizzazioni, rischiando di ricadere come un tegolo sulla testa di chi ha già vissuto un calvario, e con il rischio che nel frattempo lo sventurato abbia smarrito la documentazione attestante il pagamento. Casi come quello citato mi stanno capitando con sempre più frequenza, indice di un sistema bancario che sta tenendo a bilancio crediti inesistenti. Chi in passato ha avuto problemi con banche, poi risolti, è bene che presti attenzione a richieste fasulle di pagamento – suggerisce l’esperto –. Occorre tenere la documentazione per oltre il consueto decennio, perché potrebbero essere state inviate negli anni delle raccomandate che hanno interrotto la prescrizione». Francesca Navari © RIPRODUZIONE RISERVATA