
L’avvocato Cristiana Francesconi
Viareggio, 9 gennaio 2022 - "Non ho avuto paura del virus quando mi hanno detto che ero positiva oramai 11 giorni fa. Ho iniziato ad aver paura quando un tampone dopo l’altro hanno dato esiti discordanti e opposti: antigenico negativo, molecolare positivo... Direi che forse qualcosa non torna e che forse è facile comprendere perché il virus circola così veloce". Inizia così lo sfogo di Cristiana Francesconi, avvocato penalista di Viareggio, vaccinata tre volte, in autoisolamento volontario dal 26 dicembre scorso da quando cioè, dopo essere stata a contatto con un positivo, si era fatta un tampone: pur essendo completamente asintomatica il tampone era risultato positivo. E da lì è iniziato il lungo calvario burocratico con la Asl.
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"Ho continuato ad aver paura quando, nonostante la segnalazione del medico curante – spiega l’avvocato Francesconi – il tampone molecolare presso l’Asl, il mio green pass non è mai stato sospeso. E come il mio quello degli altri contagiati che sento quotidianamente. Direi che qualcosa non torna e che forse non sono tutti precisi come me che nonostante nessuno mi obblighi a stare in casa sono reclusa da 11 giorni. Ma la cosa ancora più folle, tenuto conto che l’Italia è un paese di anziani secondo l’Istat, è che per prenotare un tampone non a pagamento, si debba provare a mezzanotte....". Come dire impresa improba e destinata a fallire sin dall’inizio.
"La paura è aumentata – prosegue – quando dopo 11 giorni nessuno mi ha contattato, nessuno ha aperto la mia malattia, nessuno mi ha notificato la quarantena. Nessuna malattia aperta vuol dire nessuna malattia chiusa. E se fossi stata una dipendente? Come potrei rientrare al lavoro? Qualcosa non torna visto che la regione garantisce una serie di servizi per i positivi. E invece nel mio caso nessuna raccolta differenziata, nessun sostegno. Io sono nucleo familiare unico, per fortuna ho gli amici sennò potevo morire di fame".
Ovviamente in questi giorni l’avvocato Francesconi si è attaccata al telefono per avere spiegazioni. "E mi è stato riferito che è saltato il sistema. Quello stesso sistema che con le tasche di ognuno di noi, viene foraggiato da anni senza pandemie senza emergenze. Adesso ho il terrore di non riuscire a rimpossessarmi della mia vita perché il sistema non funziona, perché il servizio di igiene ha poco personale, perché i pensionati non sono stati rimpiazzati, perché l’Italia è scarsamente informatizzata perché perché...perché c’è sempre un perché. Ma i perché non sono risposte. Sono una libera professionista, nessuno paga le mie assenze. Ma ogni tre mesi devo versare l’iva alla scadenza improrogabile, le tasse ad altre scadenze, l’imu, la tari. la tasi. Quando lo Stato chiede noi paghiamo. Pretendo che lo Stato abbia obblighi pari ai miei: scadenze, tempi e certezze; e non abbandono, ritardi e disservizi. Non la totale assenza".