
"La posizione della Cgil e dell’amministrazione nei confronti di Henraux è imbarazzante". Posizione di rottura di Andrea Antonioli, per 15 anni responsabile del settore lapideo della Fillea Cgil e per 10 anni segretario della Camera del Lavoro della Versilia, che oggi "da iscritto e da ex dirigente" sente il dovere "di denunciare la gravità e la fragilità della posizione assunta dalla Cgil". "La Cgil – motiva – si limita ad applaudire l’ipotesi di conclusione di questa vertenza formulata dall’amministrazione comunale di Seravezza, con l’avvallo della Regione, e la società Henraux a cui viene svenduta la proprietà piena del Monte Altissimo e del Monte Pelato. Accettare il ricatto occupazionale non ha mai portato da nessuna parte. Limitarsi a plaudire le intese raggiunte tra comune ed Henraux senza svolgere di fatto nessun ruolo negoziale significa abdicare al proprio ruolo e rimangiarsi anni di battaglie che hanno visto il sindacato impegnato a porre vincoli sul come si scava, quanto si estrae e quanto si trasforma in zona. Quanto accaduto è il frutto di uno scollamento schizofrenico tra il sindacato, la sua storia ed elaborazione e la sua visione del territorio e del suo futuro nell’interesse generale dei lavoratori, che appunto è alla base di un sindacato confederale. Solo se si riducono drasticamente i volumi estratti e si trasforma tutto, come fanno in altri distretti nel mondo si può garantire un futuro a questo settore. L’accordo trovato tra Comune ed azienda – chiude – è un atto di svendita che garantisce solo la continuità dei profitti aziendali che priva la comunità di un legittimo e lungimirante ritorno a fronte dello sfruttamento del bene comune. Così non si salvaguarda il lavoro nè l’ambiente e si rinnega nei fatti la strategia della Cgil".