MARTINA DEL CHICCA
Cronaca

Incendi dolosi, la Lecciona "sotto attacco"

Fiamme appiccate molto vicino alla pineta incenerita domenica. Una segnalazione fortuita ha evitato il peggio

Vigili del fuoco in azione

Viareggio, 7settembre 2021 - Ci hanno provato un’altra volta. Qualcuno ieri mattina è tornato ad appiccare il fuoco nella Pineta di Levante. A poca distanza dal rogo che domenica pomeriggio ha incenerito oltre 13mila metri quadrati di bosco, intorno alle 8, si sono alzate, ancora, le fiamme. Fortunatamente un passante si è accorto di quel filo di fumo, e lo ha segnalato. Così le squadre di soccorso sono intervenute prima che il principio di incendio degenerasse. Ci sono pochi dubbi: "In tanti anni di servizio – racconta un volontario dell’antincendio boschivo – ho visto solo un rogo generarsi per autocombustione...". E non è questo il caso. Né le fiamme divampate domenica pomeriggio, né quelle di ieri si sarebbero originate spontaneamente. Dietro, dunque, ci sarebbe la mano di un piromane.

Se ieri mattina il perimetro del fuoco è rimasto circoscritto in dieci metri quadrati intorno all’area del Balipedio; è davvero grave invece il bilancio dei danni del rogo di domenica pomeriggio nella Pineta di Torre del Lago. Nel cuore del parco naturale già sfregiato dalla cocciniglia che riduce i pini in cerini, le cicatrici lasciate dalle fiamme si allargano per quasi un ettaro e mezzo compreso tra via Fruzza, Guidicciona (mare-monti), il Balipedio e la spiaggia. In quel quadrilatero 'protetto' è andato completamente distrutto tutto il sottobosco, e diversi animali – soprattutto i più piccoli che popolano la macchia – sono morti carbonizzati.

"Un danno incalcolabile per il nostro territorio" denuncia Legambiente. E tutto questo è accaduto nonostante il dispiegamento di forze attivato per limitare i danni del fuoco. Per spegnere le fiamme sono intervenuti tre elicotteri, da Lucca, da Pisa e dal Livorno; oltre a due squadre dei vigili di fuoco di Viareggio e a sette squadre dell’anticendio boschivo. Sul posto, dove la bonifica è andata avanti per ore, c’era anche il responsabile della Protezione Civile di Camaiore, David Dini. "È stato davvero un incendio complesso – spiega –. La vegetazione secca e gli alberi abbattuti, molti dal fortunale del marzo 2015, hanno contribuito, insieme al vento, ad alimentare il fuoco. Per mettere davvero in sicurezza l’area – conclude Dini – servirebbe un importante intervento di pulizia ad opera del Parco, che ovviamente richiede anche un ingente investimento".