REDAZIONE VIAREGGIO

In carcere corona il sogno di una vita. Guidotti si diploma all’alberghiero

Nicola sta pagando il suo conto con la giustizia: "Solo in galera apprezzi la semplicità delle cose normali"

Chiariamo subito un aspetto a scanso di equivoci. Non c’è alcuna esaltazione per ciò che andiamo a raccontare. Ciò che una persone ha fatto – e per il terribile gesto compiuto, sta scontando la pena – rimane scolpito nella memoria individuale e anche collettiva della città. Ma se dietro le sbarre, con impegno e dedizione quella stessa persona si è rimessa a studiare, ‘per avere un pezzo di carta importante in mano’, raggiungendo il traguardo della maturità all’Istituto alberghiero e tagliandolo con il voto di 85100, tutta questa storia diventa una notizia. E come tale merita di essere raccontata. Il protagonista è Nicola Guidotti, 65 anni, compiuti da poco più di un mese, che dal 20 giugno 2015 – "un giorno che avrei voluto tanto non fosse mai esistito nel mio calendario", disse pochi momenti prima della sentenza definitiva di condanna – è in carcere. Prima a Lucca, poi agli arresti domiciliari, quindi a Massa, prima del trasferimento definitivo a Volterra, dove sconta la pena per l’omicidio del fratello Mario, 51 anni all’epoca del delitto. "Con il mio gesto ho rovinato tante vite, ho fatto soffrire tante persone", disse ai suoi legali e ai familiari, un attimo prima di varcare la porta del carcere.

Ma dietro le sbarre è cominciata un’altra vita per Nicola Guidotti. Fino alla decisione di rimettersi a studiare, dopo avere fatto una bella collezione di libri ‘divorati’ con voracità, di svariati argomenti, con una particolare predilezione per quelli con argomenti di vita e storia viareggina. Studiare con un obiettivo chiaro: prendere la maturità all’istituto alberghiero, perché lui – una vita nel mondo della ristorazione, una passione nata dal nulla ma mai certificata con un diploma – non ha mai rinunciato a pensare al dopo, a quando scontata le pena uscirà dal carcere (ha ancora un bel po’ di tempo…) e vorrà rimettersi in gioco anche se la carta d’identità potrebbe suggerirgli che è l’ora starsene tranquilli e pensare prima di tutto alla salute. Non è il tipo. Questo è poco da sicuro. E così con determinazione, con l’inconsueto istinto anche del secchione, che probabilmente non è stato mai nelle sue corde fino a quando non è cominciata la seconda vita, Nicola Guidotti si è messo a studiare, arrivando fino in fondo e potendo così esibire quel ‘pezzo di carta’ che va al di là del semplice traguardo della maturità.

E quasi in contemporanea con la soddisfazione per la ‘maturità alberghiera’, Nicola Guidotti ha ottenuto il suo permesso premio che l’ha portato per qualche ora nella sua Viareggio a contatto con i suoi affetti più cari. "Sono cosciente di quello che ho fatto – ha detto ad alcuni amici – ma le semplicità delle cose normali non le puoi apprezzare se non sei stato sei anni in galera". E in questo giorno speciale, Nicola ha anche avuto modo di commuoversi incontrando tante persone che lo conoscevano e che soprattutto conoscevano la sua storia, ma anche nell’apprendere che molti amici, spesso coetanei, sono saliti nel mondo dei più. E dopo il permesso, il ritorno in carcere. C’è da finire di scontare la pena. Ma per lui era troppo importante – con quel pezzo di carta – dimostrare che anche dietro le sbarre si può pensare al ‘dopo’.

Giovanni Lorenzini