
Il volontariato non tira più. In pochi per il servizio civile. Associazioni senza ossigeno
C’è chi ha esultato per l’arrivo di alcune domande proprio sul filo di lana, ringraziando più che altro la proroga dei termini concessa nelle scorse settimane. Ma tirando le somme il servizio civile quest’anno sarà un mezzo flop a causa di una flessione di interesse e richieste da parte dei giovani che pone un grosso punto interrogativo. Due associazioni su tre, vale a dire la Misericordia di Pietrasanta e la Croce Verde, si leccano le ferita a causa dell’arrivo di una sola domanda, mentre l’Unione lotta alla distrofia muscolare (Uildm) si è salvata in extremis.
La sensazione più diffusa è che i giovani tra i 18 e i 28 anni – fascia d’età a cui era rivolto il servizio civile – guardino con distacco, per non dire di peggio, la sola idea di andare in soccorso di un anziano, un disabile o un ferito. Molto meglio stare al caldo in biblioteca e nei musei, come dimostrano le oltre 20 domande arrivate in Comune. "Probabilmente – dice Francesco Marlia, vice governatore della Misericordia, dove è arrivata una sola richiesta a fronte di 4 posti disponibili – i giovani tendono a fare domanda in Comune forse perché sperano, un giorno, di entrare nell’ente dopo aver fatto esperienza. Non ci resta che rimboccarci le maniche e andare avanti, sperando che l’unica persona che ha fatto domanda abbia i requisiti richiesti dal bando. In ogni modo dovremo fare gli straordinari per sopperire alle esigenze del territorio". Stesso andamento, ossia una domanda su 4 posti disponibili, anche alla Croce Verde. "È più appetibile fare il servizio civile in Comune – sottolinea il presidente Gabriele Dalle Luche – rispetto a quello che chiediamo noi, ossia stare dietro e assistere i disabili e gli anziani. Forse il servizio andrebbe ripensato, altrimenti quando ci sono altre opportunità parallele, come quelle in Comune, diventa piu complicato coinvolgere i giovani e mandarli in mezzo alla strada".
Sorride, come detto, soltanto la Uildm grazie al progetto “La sostenibile leggerezza dell’essere autonomo”. "Per fortuna – dice la presidente Elena Polacci – l’ultimo giorno si sono presentati due ragazzi e un’altra ha fatto domanda due giorni prima. Ci auguriamo che il loro interesse venga confermato per darci man forte nelle nostre attività al servizio di chi ha problemi a muoversi in autonomia".
Daniele Masseglia