"Il Premio Satira? Attualissimo e aperto ai nuovi linguaggi". Ribatte il sindaco Bruno Murzi alle osservazioni dell’ex primo cittadino Umberto Buratti che ha puntato il dito sull’assenza di giovani talenti con riconoscimenti dati a nomi già premiati in passato. "Il Premio è vivo più che mai – sottolinea Murzi – e continueremo ad investirci con convinzione. Ricordo che siamo stati noi, cercando di valorizzarlo ulteriormente, a creare un Festival estivo, ottenendo anche ottimi risultati iniziali. Purtroppo ci siamo dovuti fermare con l’arrivo del Covid e adesso siamo alla ricerca di nuovi progetti e di un assetto di un format che, mantenendo la tradizione del Premio, abbia uno sguardo rivolto al futuro, affinché possa continuare a essere un punto di riferimento per le voci più dissacranti, coraggiose e innovative nel panorama della satira politica. Ci auguriamo anche di poter tornare ad avere in futuro tra i premiati quelle presenze internazionali, molte delle quali provenienti dai Paesi dell’Est o dalla Russia, che oggi visto la situazione in cui si trovano, è complesso far arrivare in Italia".
A voler precisare l’evoluzione del Premio anche Beppe Cottafavi, direttore artistico e membr della giuria. "In vent’anni sono cambiati governi, locali e globali, mezzi di comunicazione, reti di informazione, codici, linguaggi – sostiene – e giocoforza anche la satira. E il premio che la celebra. La satira politica ha vissuto anni difficili quanto la politica e soprattutto si è dispersa nel flusso elettronico di rete e di social. Per questo nella giuria contemporanea ci sono Fabio Genovesi, scrittore che a Forte dei Marmi (e più in generale nel panorama letterario) non ha certamente bisogno di presentazioni, Stefano Andreoli, inventore del sito Spinoza.it, autore di Roberto Benigni (premio Satira 2018 e premio Oscar), di Maurizio Crozza, di Geppi Cucciari tra gli altri e Giulio D’Antona, critico, il maggiore esperto italiano, dopo avere lavorato a lungo in America, di stand up comedy: il linguaggio comico più contemporaneo, quello amato dai giovani, che affronta la politica non direttamente ma attraverso lo sguardo obliquo del privato e del sociale, facendo satira molto politica sugli elettori piuttosto che sugli eletti. E in questi anni dal Premio sono passati tutti i migliori giovani esordienti: Valerio Lundini, Emanuela Fanelli, Michela Giraud, Luca Ravenna, Edoardo Ferrario. Il capogruppo di minoranza non partecipa al premio e chi ha mandato ha visto un altro film. O un altro Premio"
Francesca Navari