Il Marco Polo punto sul vivo: "Niente carretta, niente festa"

Bocciatura per carenze tecniche. Il presidente Puccinelli polemico. con la Fondazione conferma. la cancellazione del rione 2024. .

Il Marco Polo punto sul vivo: "Niente carretta, niente festa"

Il Marco Polo punto sul vivo: "Niente carretta, niente festa"

Mancanza, nel progetto presentato, della rispondenza dimensionale della pedana rispetto ai requisiti richiesti dal bando, documentazione carente della dichiarazione in merito all’attività sociale svolta oltre che dell’indicazione del ricovero. Questi sono i tre motivi che hanno indotto la Commissione Esami Progetti della Fondazione Carnevale a bocciare la pedana aggregativa, dal titolo ‘Marco Polo alla ri-sacca’, del Rione Marco Polo. Il presidente del rione Marco Puccinelli non ci sta: “Voglio innanzitutto scusarmi con tutte le 130 maschere. Avremmo dovuto essere più puntigliosi e fornire le misure esatte? Evidentemente sì. Avremmo dovuto specificare dove assemblare e ricoverare la carretta? Evidentemente sì, anche se non ne capisco il motivo. Quanto alla beneficenza, avrei dovuto specificare dove vanno le rimanenze di magazzino? Perché se le serate rionali vanno male, e tradizionalmente il Marco Polo è il ‘Rione della pioggia’ non c’è beneficenza che tenga, se non quella relativa alle rimanenze stesse. Questo bando, così come è stato impostato, secondo me ha regole troppo stringenti che mettono in evidente difficoltà i comitati rionali, ed è da qui che nasce il profondo senso di delusione che mi porto dentro; delusione che mi spinge a confermare l’intenzione di non fare la festa, che sarebbe stata in programma dal 16 al 18 febbraio, per l’edizione 2024”.

Sulle proposte da fare alla Fondazione Carnevale, Puccinelli entra un po’ più nello specifico: “Innanzitutto spererei in un allargamento del bando, relativo al numero delle pedane aggregative ammesse ai corsi, perché se anche il nostro progetto fosse stato approvato, mi chiedo, come sarebbe stato possibile gestire sette pedane se solo sei ne potevano essere ammesse? Secondariamente, e questo è l’aspetto che più mi sta a cuore, auspicherei una maggiore interlocuzione tra la Fondazione Carnevale i comitati rionali in quanto non ci sentiamo molto considerati. È innegabile che sotto il profilo dei numeri questa Fondazione stia ottenendo dei risultati, ma percepisco un diffuso senso di sfilacciamento col tessuto cittadino. Il Carnevale di Viareggio è la festa principe della città e la città deve essere messa in grado di potervi partecipare in prima persona. Vederci tutti come meri spettatori, tenuti ad accettare solo visioni calate dall’alto, è sbagliato e lede la nostra pluricentenaria storia”.

Sergio Iacopetti