Il Maestro, il “bicicletto“ e il mistero della litografia

Il pittore Ferrari si rivolge all'avvocato Lasagna per tutelare il diritto d'autore delle sue litografie su Puccini utilizzate senza autorizzazione sui cioccolatini celebrativi.

Il Maestro, il “bicicletto“ e il mistero della litografia

Il Maestro, il “bicicletto“ e il mistero della litografia

Lo chiamava “il bicicletto“. Così, in una lettera, Giacomo Puccini scriveva al cassiere di Casa Ricordi raccontandogli di aver acquistato una Humbert, “Ma pagabile a rate“ precisava, grazie anche al fresco successo di Manon Lescuat. E immaginando Puccini sul suo “bicicletto“ l’artista Luigi Ferrari, in occasione del centenario del morte della maestro, celebrata anche del Giro d’Italia, ha realizzato due litografie. Una di queste, con Puccini e la bombetta sul capo chino sul manubrio, è stata stampata anche sui cioccolatini celebrativi. Un’amara sorpresa per Ferrari, "Perché – racconta – ancor prima di presentare ufficialmente queste opere, quell’immagine, frutto della mia fantasia, è stata presa ed utilizzata senza autorizzazione". Per questo, per tutelare il diritto d’autore, si è rivolto all’avvocato Aldo Lasagna. "I cioccolatini nel frattempo sono stati ritirati dal mercato, sono arrivate le scuse di chi aveva utilizzato le mie litografie. Ma io – aggiunge Ferrari – vorrei comunque tutelare le mie opere, soprattutto queste dedicate a Puccini. A cui dedico giorno e notte, da oltre un anno". L’arte accompagna da sempre la vita di Ferrari, pittore e scultore, oltre a vigile del fuoco. "E quello con Puccini è un legame speciale, di famiglia. "Il mio bisnonno, nella frazione conosciuto come “Gigi di Stella“, era amico del maestro". E "Fu il primo, in paese, ad avere un’auto. Proprio questa passione per i motori – prosegue Ferrari – lo avvicinò a Puccini". Ispirato dai racconti di famiglia, Ferrari ha scritto, e illustrato, il libero “Note nel crepuscolo“: "Una tragica storia d’amore nata dietro le quinte del Festival Pucciniano"..

mdc