DANIELE MANNOCCHI
Cronaca

Il grande prato verde è un ‘Campo’ Tante attività per giovani e bambini

Nella parrocchia di Santa Rita l’accoglienza degli animali aiuta a superare le barriere della diversità

di Daniele Mannocchi

Sognare, senza porsi limiti, forti della fede nella Provvidenza. Andare avanti con gioia e coraggio, far germogliare le proprie idee, annaffiarle di impegno e passione, per ritrovarsi tra le mani una realtà che continua a crescere e non accenna a fermarsi. Che dà speranza, ristoro, conforto. E un domani, chissà, forse anche qualcosa di più.

Il ‘Campo’ della Casa Famiglia Giovanni Paolo II Onlus è un angolo di paradiso appoggiato alla ferrovia tra Viareggio e Torre del Lago. Nel 2019, questo enorme spazio verde è stato concesso alla parrocchia di Santa Rita, che ha deciso di destinarlo alle attività dei ragazzi della Casa Famiglia fondata da don Luigi Pellegrini. In principio, il ‘Campo’ era solo erba e qualche pollo. È stato l’amore dei ragazzi a creare le fondamenta per la successiva evoluzione. Sono nati i primi orti, qualche gallina ha figliato e sono comparsi i pulcini. Grazie al sostegno delle elemosina e alla buona volontà dei parrocchiani, sono state costruite le prime recinzioni. Poi, durante il Covìd, diverse persone in difficoltà nell’accudire i propri animali si sono rivolte alla parrocchia, e il Campo, con i suoi ragazzi, ha accolto bestie di ogni sorta. Le caprette, i maialini nani, una mucca – Carolina, che tra qualche mese potrebbe dare alla luce un vitello –, il pony, i cavallini sudamericani arrivati solo qualche giorno fa. E ancora il cane, le galline, le oche, gli alpaca dall’altra parte del mondo, i nandù, gli uccellini, le api. E soprattutto gli asini, intelligentissimi. Centinaia di animali cresciuti, foraggiati e a volte pure curati dai ragazzi della Casa Famiglia, che in quest’oasi di pace trovano impegno e soddisfazione.

Chiamano per nome tutti gli animali, profondono affetto a ogni bestiola, dal bel labrador Kyra all’ultimo dei polli. E dal loro sudore, ricevono i frutti della terra: uova, verdure di stagione, miele – anche nella variante della Macchia, al profumo di camuciolo – e un domani olive, e dunque olio, frutta e aromi. Già, perché il Campo è una realtà in perenne fermento ed evoluzione. Nel giro di tre anni, la sua funzione è cresciuta a dismisura. Il terreno è stato diviso in appezzamenti e oggi, oltre ai ragazzi della Casa Famiglia, sono tante le persone che hanno messo su un orto.

"Pensionati che non riescono a stare un giorno senza passare – racconta don Luigi – ma anche alcune coppie giovani". Grazie al Campo, inoltre, la parrocchia porta avanti un lavoro importantissimo con i bambini. Le scuole del territorio fanno a gara per portare le proprie classi in visita a quello che viene chiamato affettuosamente "uno zoo". E una professoressa è impegnata due volte a settimana a lavorare con i bambini diversamente abili, "che trovano grande conforto e sensibilità nel rapportarsi con i nostri animali – spiega ancora il parroco – in particolare con gli asini, che sono perfetti per i più piccoli. Riescono a percepire in modo chiaro lo stato d’animo dei bambini e si comportano di conseguenza".

Una soddisfazione enorme per don Luigi. Che ha dalla sua parte la forza dei sogni, ma che mai avrebbe potuto pensare a un successo di questa portata. "Mi sono trovato con la vita stravolta a cinquant’anni – spiega –; io che non tenevo in mano nemmeno un canarino, e oggi mi ritrovo in questa realtà". Una realtà pensata con fini sociali, certo, ma che il parroco sta plasmando con l’energia che da oltre vent’anni, e cioè da quando ha preso in mano le redini di Santa Rita, è un po’ una sua cifra stilistica. Dopo il pollaio sono venute le stalle. Poi gli appezzamenti di terra, che oggi fungono un po’ da orti sociali. È stata realizzata una cucina all’aperto per regalare ai ragazzi e ai fruitori momenti di socializzazione e convivialità. E da poco è stato completato un hortus conclusus che ricalca l’esperienza dei vecchi chiostri medievali: uno spazio chiuso, irrorato dalle essenze delle piante aromatiche di stagione, che a breve sarà dotato di un impianto di illuminazione e panchine per fungere da luogo di meditazione, preghiera e confronto.

Inoltre, alla parrocchia è stato donato un capannone adiacente al Campo. E don Luigi, da par suo, ha già messo mano al progetto: diventerà una struttura polivalente, con pareti mobili per ricavare fino a un massimo di cinque stanze a seconda delle esigenze. Uno spazio che potrà ospitare conferenze e incontri. Ma senza dimenticare il germoglio da cui è nato tutto: i ragazzi della Casa Famiglia. Che avranno uno spazio dedicato, una sorta di mercatino, in cui potranno esporre i frutti delle loro attività e vendere i prodotti della terra che hanno plasmato in questi anni. Don Luigi è questo: gli hanno dato un campo per i suoi ragazzi; pensa già a un’azienda agricola.