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Il centro prelievi non esiste più Rabbia nella comunità di Tonfano "Disservizio enorme che mancherà"

Da ieri il locale alla sede della Misericordia ha chiuso i battenti a causa di problemi nella gestione. Gli ambulanti del mercato: "Soprattutto in estate era fondamentale in caso di colpi di calore".

Il centro prelievi non esiste più Rabbia nella comunità di Tonfano "Disservizio enorme che mancherà"

La parola “fine“ è stata scritta ufficialmente ieri mattina: il centro prelievi della Misericordia di Tonfano ha chiuso i battenti lasciando a bocca aperta una comunità intera. Nessuno escluso: cittadini, turisti, proprietari di seconde case, commercianti e ambulanti del mercato del sabato. Tutti, passando da piazza Villeparisis, dove ha sede la confraternita, non fanno che gettare uno sguardo su quella porta da cui ogni anno entravano e uscivano qualcosa come 7mila persone l’anno. Prelievi del sangue ma anche iniezioni a domicilio e una sorta di primo soccorso in caso di incidenti, colpi di calore, a volte anche risse. Difficile capire di chi sia la colpa visto il marasma che da tempo avvolge la storica associazione, finita da tempo in un tunnel fatto di servizi soppressi o ridotti, fino al commissariamento e l’inchiesta giudiziaria per motivi di natura fiscale.

Si parla di incomprensioni tra il commissario Massimiliano Iacolare e la cooperativa “Il Girasole“, che gestisce i servizi della Misericordia di Lido di Camaiore e, da quando è commissariata, anche quella di Tonfano. Difetti di comunicazione, problemi economici: il quadro sarà più chiaro quando Iacolare, come ha promesso giorni fa, illustrerà per filo e per segno le tappe di una vice da che ha lasciato tanto amaro in bocca. A partire dai cittadini. "Avendo in casa un familiare disabile – racconta Mario Giannelli – il centro mi aiutava con i prelievi domiciliari, mentre ora verranno, se va bene, da Forte dei Marmi. Era un servizio utile finché le cose sono funzionate. Poi la Misericordia è andata in dissesto e tra le componenti sociali e quelle amministrative è avvenuto un distacco. Il centro era importante non solo per il prelievo del sangue ma anche per le iniezioni: fungeva da primo intervento infermieristico grazie anche alle suore volontarie. In estate gli abitanti di Marina triplicano, non oso immaginare le conseguenze di una mancanza del genere".

Sbigottiti anche gli ambulanti del mercato, specie chi opera proprio davanti alla Misericordia come Franca Barbera, che vende scarpe da 43 anni. "Ci sono persone che si sono sentite male mentre provavano le scarpe – dice – e lo stesso vale per noi operatori o per i clienti del mercato. Per non parlare di quel giorno in cui due persone si sono picchiate per colpa di un cane e una di loro ha perso sangue. Hanno fatto malissimo a chiuderlo". Emblematica la testimonianza di Marco Rebecchi, titolare di “New copy net“. "Tanti commercianti – spiega – hanno fatto i volontari alla Misericordia. Nel 1977 sono stato uno dei fondatori del gruppo volontari. Si fece il dormitorio sul soppalco, dove passavamo la notte e si usciva con l’ambulanza. Abbiamo fatto la storia, senza percepire soldi e pagandoci anche la benzina tramite collette o sagre. In estate c’è sempre stata una fila lunghissima: è un enorme disservizio, una cittadina turisitica non dovrebbe prescindere da queste risorse. Rimanere in queste condizioni è un grandissimo peccato. Idem le Poste, aperte solo al mattino".

Daniele Masseglia