Viareggio, 11 agosto 2024 – Nel mondo orgogliosamente capovolto del Carnevale il generale (viareggino d’adozione) Roberto Vannacci , eletto Europarlamentare con la Lega, diventa il “generale Mannaggia“; che su un carrarmato (nella maschera isolata di Simona Francesconi ) asfalta la bandiera arcobaleno dei diritti lgbtq+. Ebbene sì; dopo anni di pessimismo, declinato in tutti i mali del mondo, gli artisti della cartapesta, dalle isolate fino ai giganti, sono tornati a metterci (anche) i “faccioni“. Che siano quelli dei politici, con Alessandro Avanzini (in piena forma artistica) si rivede anche Silvio Berlusconi “arcangelo“ del Premier Giorgia Meloni (dove l’articolo determinativo si indossa come un paio di pantaloni), o i volti del piccolo e grande schermo, con l’omaggio d i Priscilla Borri a Francesco Nuti fino alla “beata“ Maria De Filippi , protettrice degli Amici (e un po’ meno delle coppie che nascono sui troni e si sfasciano sull’isola delle tentazioni) proposta nell’allegoria di Luca Bertozzi .
I bozzetti dei carri e (ancora di più) delle mascherate, almeno sulla carta, anticipano un Carnevale (quello che sfilerà sul Lungomare per sei corsi, dall’8 febbraio al 4 marzo) meno gentile, con il Governo di centro-destra ma anche con la sinistra a cui Edoardo Ceragioli impartisce “L’estrema unzione“; comunque fiducioso in mezzo a questa tempesta, di bombe e climatica; e un pizzico più provocatorio. Che rompe perfino i dogmi cattolici e, nel conclave dei Lombardi , elegge una “papessa“a capo della Chiesa. Mentre si sgretola la fede riposta negli influencer, che i Cinquini (sempre pop come i “fab four“) mostrano come marionette scoprendo i fili delle esistenze virtuali mosse da “like“ e “adv“. In questo mondo, dove anche i ruoli si invertono, i nonni vivono una nuova primavera, mentre i nipoti la stagione del letargo social(e). Ma si incontrano in una canzone: “Sogna ragazzo sogna“ , che Silvano Bianchi sceglie per la sua mascherata che unisce due generazioni agli antipodi della storia, ma perfetta colonna sonora di questa festa senza tempo.
Con la presentazione dei progetti del Carnevale 2025 in Cittadella, che analizzeremo da oggi e nei prossimi giorni sulle pagine de “La Nazione“, comincia la cavalcata verso lo stagione dei coriandoli. Intanto partiamo raccontando i temi della Prima Categoria.
“Il mostro ha paura”
di Jacopo Allegrucci
Attraverso la figura di Frankenstein, protagonista del romanzo gotico e fantascientifico di Mary Shelley, il costruttore racconta il tema della diversità, per cercare di abbattere quel muro “che si intromette tra noi e la meraviglia dell’ignoto” , perché “ciò che rende il mondo bello è il fatto che siamo tutti diversi”.
“Per una sana e robusta Costituzione”
di Alessandro Avanzini
Trent’anni di governi più o meno colorati con la nascita della seconda Repubblica: dall’azzurro al rosso-stinto, dal giallo-rosso al giallo-verde, dal grigio fino al nero. Tante ambizioni di riforma del Paese, con una caratteristica principale: "il rafforzamento autoreferenziale del potere politico" sostiene l’autore. Apice della parabola, il premierato a vocazione populista del Presidente Meloni rappresenta la principale sfida per la Costituzione Italiana.
"La grande condottiera”
di Luca Bertozzi
Maria De Filippi è la regina incontrastata per audience e gradimento. La sua capacità di guidare le tendenze e influenzare il gusto del pubblico fanno di lei “la Grande Condottiera”. E allora Bertozzi la immagina una Giovanna d’Arco dei nostri tempi, una leader innovativa che con il suo esercito di star e grotteschi personaggi, conquista e difende il Regno del Biscione.
“La felicità è come una farfalla”
di Luigi Bonetti
In un’epoca in cui la tecnologia e la comunicazione ci costringono a ritmi frenetici e all’accumulo di beni materiali, dimentichiamo che la vera felicità non sono gli oggetti, ma le emozioni. Citando lo scrittore americano Nathaniel Hawthorne, secondo il quale “la felicità è come una farfalla, se la insegui non riesci mai a prenderla, ma se ti fermi tranquillamente si può posare anche su di te” , il costruttore ci invita a ritrovare la felicità in nuovo rapporto più vero e sincero con la natura.
“Social”
Massimo e Alessandro Breschi
Nell’era dei social media, viviamo paradossalmente sempre più connessi, ma sempre più isolati. Le antenne proliferano, mutando i paesaggi, e le persone sprofondano nell’alienazione. Gli ‘hikikomori’, isolati totalmente e comunicanti solo con la tecnologia, sono l’emblema estremo di questa società iperconnessa, ma emotivamente distaccata, in cui di “social” c’è ben poco. Sarà forse un volo di farfalle bianche a renderci di nuovo protagonisti dei nostri sogni?
“Come tu mi vuoi”
di Umberto, Stefano, Michele e Jacopo Cinquini
“Stretta legata ad un filo che non ti fa vivere come sei, apparire è il tuo solo valore per accontentare la società. Agghindata da marche e gioielli hai perso tempo a inseguir vanità, ma non sei che un prodotto senza proprietà”. E’ questo il ritratto allegorico della contemporaneità, inquadrata attraverso filtri e algoritmi dei social.
“La tempesta”
di Lebigre e Roger
Viviamo tempi turbolenti in una realtà complicata da guerre, povertà, con i diritti dei più deboli dimenticati e venduti a vantaggio del profitto di pochi e con un’economia folle e cannibale. E allora? Ci vorrebbe una bella Tempesta impertinente, colorata e potente che ci ridia lo slancio di un grande spirito. Una grande sciamana che spazzi via male, egoismo, indifferenza che faccia sprigionare l’energia di una nuova primavera.
“Sic transit gloria mundi”
Carlo e Lorenzo Lombardi
La costruzione allegorica narra l’immaginaria elezione di una papessa come guida della Chiesa Cattolica. Pur trattandosi di una figura inesistente, questa narrazione, evocativa e provocatoria, serve a stimolare una riflessione profonda sul ruolo delle donne all’interno della Chiesa di Roma. Sollecitando una nuova visione di inclusività e uguaglianza, mettendo in discussione le tradizioni secolari e aprendo la strada a una rinnovata interpretazione del ruolo femminile nella fede e nella governance ecclesiastica.
“Nuova generazione… balliamo sul mondo”
d i Roberto Vannucci
Esiste una nuova generazione composta da coloro che una volta erano considerati anziani. Questi uomini e donne oggi sono moderni, desiderosi di godersi la vita, imparare, viaggiare e gestire il proprio tempo. Con entusiasmo frequentano palestre, teatri, cinema, usano il computer e tornano a studiare. Conoscono il valore di uno sguardo complice, una frase intelligente e di un sorriso esperto. Sono una generazione vitale e senza l’etichetta della terza età.