
Nove progetti per le mascherate di gruppo decisamente eterogenei e che hanno catturato fin da subito l’attenzione degli appassionati durante la presentazione dei bozzetti alla cittadella. Partiamo dai personaggi iconici che hanno caratterizzato la loro vita - purtroppo spesso troppo breve perché spezzata da altri - da messaggi di amore e fratellanza fra popoli e razze. Silvano Bianchi si ispira a costoro, a Martin Luther King, Mahatma Gandhi, Nelson Mandela e Maria Teresa di Calcutta e presenta ‘I have a dream’: Il secolo scorso ha visto personalità importanti ispirare filosofie di lotte sociali, dimostrando di poter cambiare il mondo senza violenza. Oggi queste battaglie tornano protagoniste perché le discriminazioni sono tutt’altro che cessate. Il Carnevale è gioia e colori e spesso una maschera fa la differenza perché ognuna è diversa dall’altra. Michele Canova si ispira alle maschere dei popoli africani e presenta Vinyago: maschere che sempre hanno avuto una funzione rituale e cerimoniale per i popoli africani e la persona che ne indossa una si trasforma nello spirito rappresentato.
C’è anche qualcosa di molto viareggino in questo Carnevale che rende omaggio allo straordinario talento del pittore e incisore Lorenzo Viani; a farlo è il campione in carica Edoardo Ceragioli con ‘Piazza delle paure’ - riferimento diretto alla piazza cittadina in via Garibaldi -: Viani con grande maestria ha raccontato delle vicende umane dei più fragili con drammaticità, lirismo e grazia poetica.
Il contatto con la natura e con un lupo per ritrovare noi stessi e magari capire il vero senso della vita rivisitando la favola di Cappuccetto Rosso. Ed è quello che ci invitano a fare Edoardo De Leo e Vania Fornaciari con ‘In bocca al lupo’: In questo caso però il lupo non è simbolo di paura e pericolo, ma anzi è nostro amico. È la nostra guida in questo viaggio. La vita che ci regala anche brutture e ci fa riflettere anche su ciò che noi stessi siamo diventati. Una civiltà violenta che si affida sempre più, in maniera spavalda, all’uso delle armi. Partendo da questa presa di coscienza Stefano Di Giusto presenta ‘ARMercato’: L’industria delle armi non sente crisi e le varie nazioni fanno a gara a produrne e ad accaparrarsene sempre di più. Ma è questo il mondo che vogliamo? Ma veramente vogliamo girare con un bazooka per sentirci più sicuri? Sicurezza personale da rivedere nei modi così come è da rivedere il modo in cui stiamo trattando il nostro pianeta ed il suo fragile ecosistema. Tratta un tema ecologico il progetto di Libero Maggini con ‘Perché sei un essere special’ - chiaro riferimento al capolavoro di scrittura e musica di Franco Battiato -: Un bambino, uomo del futuro, medita ed immagina il modo di proteggere il nostro pianeta.
Nei progetti c’è spazio anche alla nostra vita. Vita che va vissuta pienamente fin dal presente come ci esorta a fare Matteo Raciti con ‘Qui è ora’: cerchiamo irrequieti di immaginarci il futuro mentre restiamo incastrati nel passato e di fronte all’inesorabile scorrere del tempo ci sentiamo impotenti. Allora è il tempo stesso che ci ricorda che la vita va vissuta nel presente.
La vita è però come una partita di scacchi come scrisse Samuel Beckett nella sua opera teatrale. A lui si rifà Samuele Marsili con ‘Finale di partita’: che vuol dire esistere? Nessuno lo sa ma ognuno deve giocarsi la propria partita. Intanto però è il momento di ripartire cercando di essere ottimisti e ci pensano Giampiero Ghiselli e Maria Chiara Franceschini a ricordarcelo con ‘In carrozza si riparte’: Dopo lo stop imposto dalla pandemia la locomotiva Italia, e con essa la nostra quotidianità, riparte e a guidare questa locomotiva è il premier Mario Draghi.
Sergio Iacopetti