MARTINA DEL CHICCA
Cronaca

I progressisti sui lavori in piazza Piave: "Cronaca di un disastro annunciato"

Dall’accesso agli atti emerge la relazione dell’agronomo. Durante gli scavi "interessati. gli apparati radicali dei lecci".

Pochi giorni dopo l’apertura del cantiere è crollato a terra uno dei lecci di piazza Piave. E dopo pochi giorni ne è stato abbattuto un altro in somma urgenza

Pochi giorni dopo l’apertura del cantiere è crollato a terra uno dei lecci di piazza Piave. E dopo pochi giorni ne è stato abbattuto un altro in somma urgenza

Il Comune ha fatto il possibile per tutelare i lecci di piazza Piave, testimoni secolari delle memoria dei caduti viareggini nella Grande Guerra? Secondo Spazio Progressista "No". E il crollo di una pianta, a cui è seguito l’abbattimento in somma urgenza di un secondo esemplare, "È la fotografia di un disastro annunciato. E ora – aggiunge il presidente Tiziano Nicoletti – anche provato". Lo afferma sulla base dei documenti acquisiti, grazie alla richiesta di accesso agli atti del consigliere Stefano Manfredi, che hanno permesso di ricostruire le tappe dell’intervento. Sin dal principio.

È il 23 giugno quando in piazza Piave, parco delle rimembranza, gli operai iniziano i lavori di scavo. Quello stesso giorno (alle 13.10) dall’ufficio Lavori Pubblici viene richiesto, attraverso una e-mail, l’intervento dell’ufficio Verde Pubblico per "un sopralluogo di verifica in aggiornamento della stabilità e della salute degli alberi presenti". La mattina seguente (alle 9.45) giunge la risposta dell’Ufficio Verde che, in assenza di personale con idonee competenze nell’organico, comunica che avrebbe provveduto attraverso un affidamento esterno. Sottolineando anche che "sarebbe stato più opportuno – si legge nello scambio di email – organizzare il sopralluogo fornendo all’ufficio un minimo di preavviso". Comunque il 4 luglio il tecnico incaricato arriva in piazza Piave per il sopralluogo, che si conclude con una relazione. Dalla quale si apprende che durante i lavori, partiti con la rimozione degli autobloccanti, "Sono stati interessati a diverso titolo gli appartati radicali della piante presenti lungo il perimetro". "L’interferenza – scrive l’agronomo – ha riguardato in alcuni casi la scopertura parziale di parte dell’apparato, in altri il taglio di porzioni radicali anche significative per dimensioni e quantità". "Dato il periodo dell’anno in cui ci troviamo – prosegue –, esporre gli appartati radicali in seguito anche a parziale scopertura non è buona prassi, tantomeno procedere con tagli o strappi di radici". Suggerisce dunque di interventi di irrigazione per "garantire la normale evapotraspirazione" e "mantenere fresco il terreno nell’intorno alle radici". E nel caso di tagli o strappi di radici di grandi dimensioni, "atto comunque sempre da evitare", consiglia di valutare "la rifilatura e la disinfezione con prodotti fitosanitari idonei". A margine di quanto emerso Spazio Progressista sta valutando "di informare dell’accaduto l’Autorità giudiziaria".