Gli scontenti deI Piazzone. Nessuno vuole spostarsi: "Qui un degrado senza fine. Il project? Parliamone"

Dopo la raccolta di 1800 firme l’annuncio del sindaco scatena le proteste. E durante la riunione, un ladro ha svuotato la cassa della gelateria "La Piazzetta".

Gli scontenti deI Piazzone. Nessuno vuole spostarsi: "Qui un degrado senza fine. Il project? Parliamone"

Gli scontenti deI Piazzone. Nessuno vuole spostarsi: "Qui un degrado senza fine. Il project? Parliamone"

Le ultime parole famose. Mentre i commercianti e i residenti del mercato di Viareggio, ieri, erano riuniti al “Caffé Così Com’è“ di via Machiavelli per discutere dei problemi che attanagliano piazza Cavour, è piombata, come un fulmine a cielo nero, la notizia: "Hanno appena fatto un furto alla gelateria La Piazzetta", ha annunciato un negoziante irrompendo nella saletta. In pieno pomeriggio (alle 15.30) un uomo è entrato nell’attività, in via Battisti, ha messo le mani nella cassa ed è fuggito con una mazzetta di banconote. Bingo.

Proprio di questo avevano parlato, appena un attimo prima, i residenti e i commercianti che una decina di giorni fa hanno promosso una raccolta firme – che ha raccolto oltre 1.800 adesioni – per chiedere la convocazione di un consiglio comunale aperto in cui discutere del futuro del mercato. Un’area commerciale "che non ha nemmeno una panchina su cui sedersi", costellata di "cestini ormai marciti". "Senza servizi igienici", né "una programmazione di eventi". In cui le saracinesche si abbassano prima del tramonto, "perché qui abbiamo tutti paura", e si organizzano uscite di gruppo "perché nessuno sia costretto a passeggiare da solo" tra i bivacchi. Una zona "che è stata esclusa da tutto e abbandonata" hanno ribadito.

Ma c’è una notizia, più del furto ("che ormai qui è la prassi"), che è piombata su questo incontro con un tempismo ancora più fulminante. Quella che il sindaco Giorgio Del Ghingaro ha anticipato a La Nazione in una lunga intervista, in cui ha svelato i piani per la riqualificazione di piazza Cavour d’intesa con la Mercato Srl con lo spostamento di una ventina di chioschi (ad eccezione di 7 che resteranno sul fronte di via san Martino) nella piazza del Vecchio Mercato, piazza Santa Maria, ai piedi della Torre Matilde.

"A maggior ragione ribadiamo la richiesta di un consiglio comunale aperto, visto che l’amministrazione pare aver chiarito e superato gli ostacoli che hanno bloccato il project financing e quindi la resurrezione di piazza Cavour – ha detto Nadia Sonnoli, titolare di un negozio che si è fatta portavoce dei 1.800 firmatari – Voglio sperare non ci saranno problemi ad aprire un confronto sul centro città. Per discutere su quanto viene promesso oggi dall’amministrazione, sulle tempistiche che si prevedono per i lavori, e sulle intenzioni che il sindaco ha anche per tutte le strade limitrofe a piazza Cavour".

I commercianti e i cittadini chiedono "risposte immediate alle urgenze", in due parole al degrado e alla criminalità. "Perché per intervenire su questi due fronti – prosegue Sonnoli – non si può aspettare la fine del cantiere, altrimenti, per allora, al mercato non sarà rimasto niente e nessuno". Nato in via Sant’Andrea, e cresciuto nella macelleria del padre in via Battisti, Abramo Franceschini ha "attraversato tutte le fasi del mercato. E la situazione – dice – non è mai stata così difficile. Per l’amministrazione è arrivato davvero il momento di mettersi in gioco e avere un confronto costruttivo con la città".

Chi boccia senza appello il piano B per piazza Cavour è Antonio Batistini, tra i più longevi proprietari di chioschi di piazza Cavour: "Mi sembra di vivere in un film, non so se horror, comico, o drammatico". "In questi anni – prosegue – ho sentito tanti annunci, e a dar retta alle dichiarazioni del sindaco i lavori al mercato sarebbero cominciati già cinque o sei volte. E invece non siamo ancora a nulla. La Soprintendenza deve ancora esprimersi sui chioschi in piazza Santa Maria, e poi mi domando se sia normale che il privato, alla fine, si ritrovi con due piazze in concessione. Mentre il Comune deve aumentare anche il contributo per la riqualificazione di 2,1milioni di euro. Dov’è il vantaggio per la collettività?". Sull’ipotesi di trasferimento dei chioschi Batistini è netto: "Ci trattano come mucche, ci vogliono togliere da piazza Cavour per portarci al pascolo alla Torre Matilde. In una zona commercialmente defunta, in cui moriremo asfissiati dai gas di scarico delle auto dopo aver lavorato per una vita in un’area pedonale". E ciò che è peggio, per Batistini, "è che lo fanno senza averci mai coinvolto, senza uno straccio di confronto".