Giuria mista al Carnevale. L’ipotesi è già tramontata

La Fondazione avrebbe voluto coinvolgere il pubblico insieme agli esperti. Ma mancano ancora le "garanzie tecniche" per validare il voto popolare.

Giuria mista al Carnevale. L’ipotesi è già tramontata

Giuria mista al Carnevale. L’ipotesi è già tramontata

Alla fine ci avevamo creduto. Perché la Fondazione Carnevale, per prima, ci ha creduto: varare (sarebbe stata la prima volta nella storia della manifestazione) la giuria mista tecnico-popolare. Dare al pubblico dei corsi mascherati la possibilità di esprimere un gradimento sui carri e le mascherate, e dunque incidere, per un sesto, sul verdetto finale. Ci ha provato la Fondazione guidata da Marialina Marcucci a realizzare questo progetto, per altro previsto anche dal bando di concorso firmato dai carristi. Ha avviato delle riunioni con la sua squadra informatica e con il gruppo di Vivaticket, che si occupa della biglietteria. Ha valutato ogni variabile possibile , ma al 99% la giuria mista resterà ancora un po’ nel cassetto. Perché, come spiegano dalla Fondazione, ad oggi non ci sono "le garanzie tecniche" necessarie affinché i voti del pubblico vengano poi validati dal notaio. E il Carnevale non è un gioco, con i verdetti – che su base triennali fanno scattare il meccanismo delle promozioni e delle retrocessioni – carristi e mascheratisti, con le loro ditte artigiane, si giocano il futuro.

Ciò che invece procede a gonfie vele,oltre al lavoro in Cittadella, è l’organizzazione dell’In-Canto dei rioni: il nuovo concorso canoro, dedicato ai bambini dai 5 agli 11 anni, varato dalla Fondazione Carnevale per mettere in musica la storia dellle feste di quartiere. Nel corso di una serata speciale, il 25 gennaio al PalaBarsacchi, saranno interpretati brani della storia musicale del Carnevale ed inedite canzoni composte per raccontare le tradizioni e l’identità dei rioni cittadini.