Giovani turisti rischiano di annegare: "Tragedie figlie dell’incoscienza"

Daddio (balneari) e Farnesi (Fin): "Sono situazioni che capitano quasi sempre fuori dall’orario di sorveglianza"

Giovani turisti rischiano di annegare: "Tragedie figlie dell’incoscienza"

Giovani turisti rischiano di annegare: "Tragedie figlie dell’incoscienza"

Salvati per un pelo. Giovedì sera, due ragazzi stranieri di 18 e 19 anni hanno rischiato di affogare di fronte al bagno Buoniamici. I giovani turisti si sono concessi un bagno poco prima del tramonto e sono andati a un passo dall’annegamento: solo l’intervento dei presenti – bagnini e staff impegnati nella chiusura serale – ha evitato il peggio. I ragazzi sono stati tratti in salvo e affidati ai soccorritori (è intervenuta la Misericordia di Capezzano e Lido di Camaiore) che li hanno trasportati all’ospedale. Solo al ’Versilia’ i due giovani – uno dei quali in codice rosso – hanno iniziato a riprendersi.

Ma la vicenda riporta sotto i riflettori un tema su cui si dibatte da anni: il periodo di sorveglianza obbligatoria è troppo breve? Secondo il delegato versiliese della sezione di salvamento Fin Andrea Farnesi, "estendere la sorveglianza non eliminerebbe questi problemi – spiega – perché queste situazioni capitano quasi sempre alle spiagge libere non sorvegliate, oppure quando gli stabilimenti sono chiusi, penso alla mattina presto o alla sera dopo cena. Una tragedia emblematica è successo nell’Adriatico qualche anno fa, quando dei ragazzi, di notte, presero un pedalò che non aveva i tappi e affogarono. Non dovrebbe succedere, ma oltre a informare i fruitori delle spiagge degli eventuali rischi non si può fare molto di più. Il bagnino non può stare in riva al mare h24. E comunque, anche in questi giorni in cui teoricamente non ci sarebbe l’obbligo di sorveglianza, se qualche cliente va a fare il bagno si fa la guardia".

Sulla stessa lunghezza d’onda Marco Daddio, presidente dei balneari di Lido di Camaiore. "Intanto, se i ragazzi sono stati salvati, significa che anche alle otto di sera qualcuno c’era, ed è già un segnale di un sistema efficiente – sottolinea –; il problema, semmai, è che nonostante ci siano cartelli con le informative in tutte le lingue, in questo periodo arrivano le scolaresche e le gite di stranieri che pensano di potersi tuffare in mare senza alcun accorgimento. Anche a me è successo di dover intervenire per salvare delle persone in pieno aprile e col mare grosso. Abbiamo circa 450 stabilimenti in Versilia e tutti, nel rispetto dell’ordinanza della Capitaneria, hanno piazzato dei cartelli informativi multilingua. Ma nonostante tutto resta una forte incoscienza da parte di chi accompagna questi ragazzi: su questo sarebbe importante aprire una riflessione".

"Il dato sensibile che emerge da questa vicenda è che il nostro sistema è preparato ed efficiente – continua Daddio –; in Versilia non abbiamo annegamenti, a meno che non capitino dei malori. Al tempo stesso, però, c’è il menefreghismo di chi pensa di poter fruire del mare a tute le ore e in tutte le condizioni, spesso mettendo a repentaglio la vita dei bagnini stessi che comunque, anche al di fuori del proprio orario di sorveglianza, hanno dimostrato di essere sempre presenti, segno che la filiera consolidata concessionario-bagnino per cui è famosa la Versilia funziona".

DanMan