Strambi
Sindaco, ci siamo. Dopo decenni di parole e discussioni la Via del Mare potrebbe presto diventare realtà?
"Direi di sì. Per la prima volta dopo 40 anni arriva in consiglio comunale la variante urbanistica che consentirà alla Via del Mare di diventare realtà. E la variante è un ripensamento complessivo della Darsena".
Ci spieghi?
"Andremo ad attuare una serie di strumenti (piani attuativi) per singoli comparti che daranno una nuova prospettiva all’intera area. Ci sarà un piano attuativo per via Coppino che consentirà di disegnare un nuovo waterfront (il fronte mare). Un altro piano attuativo riguarderà il balipedio. Infine ci sarà una nuova porta di accesso al Parco, il tutto per dare risposte concrete ai residenti della Darsena, ma anche per consentire una fruizione ambientalmente rispettosa dell’area a sud della città".
Nel giugno scorso l’assessore ai lavori pubblici, Pierucci, su queste pagine aveva anticipato i risultati dello studio condotto dall’Università di Pisa. Come si snoderà l’asse di penetrazione in concreto?
"La via del Mare percorrerà l’ex area Fervet che abbiamo assoggettato ad esproprio, e con una rotatoria si inserirà in via Indipendenza e da qui si inserirà, attraverso un terzo lotto, che senza abbattimento di edifici, arriverà in via Salvatori e tutta questa zona è completamente fuori dal Parco".
Una strada aperta a tutti?
"Il terzo lotto sarà a viabilità protetta, vale a dire che sarà aperta attraverso un’ordinanza sindacale per il passaggio di trasporti eccezionali (il passaggio dei grandi yacht in uscita o diretti ai cantieri navali) o in casi di grande traffico".
Perché questa scelta?
"Perché gli studi condotti dall’Università di Pisa, compresi quelli relativi all’impatto ambientale nell’area ci dicono che questa è la migliore soluzione possibile".
Eppure c’è chi dice no. Sabato alcune centinaia di persone hanno sfilato manifestando la loro contrarietà al progetto. Perché?
"Questo va chiesto a loro. Ci sono quelli del no a prescindere, che si appigliano agli alibi più strani. Non la vogliono perché non vogliono il cambiamento, perché a Viareggio il conservatorismo è di estrema sinistra e pseudo-ambientalista. E poi ci sono gli altri, quelli che sono sono contro perché quella è una strada protetta e vorrebbero invece una viabilità ordinaria aperta a tutto il traffico veicolare. Ma detto questo, in realtà, quello che più risalta è che questa maggioranza è riuscita a portare a casa un risultato concreto dopo decenni di chiacchiere".
Quali i prossimi passaggi?
"Dopo l’adozione della variante urbanistica, che ricordo arriva al termine di un percorso partecipativo in cui tutti hanno potuto far sentire la propria voce, chiederemo sempre all’Università di progettare un piano del traffico per l’intera Darsena e adotteremo tutte le scelte per rendere più snella la viabilità in quella zona".
E i tempi di realizzazione?
"Noi appena approvata la variante la manderemo in Regione così come concordato con il presidente anche per ottenere quei finanziamenti promessi e, poi, daremo via a tutto il percorso di progettazione e realizzazione. Spero che in un anno si possa cominciare a vedere qualcosa di concreto sul fronte della progettazione".
Anche la Cgil si dice perplessa, se non addirittura contraria...
"In effetti non si comprende come quel sindacato che, dovrebbe tutelare e proteggere i posti di lavoro come primo compito, non sia favorevole a dotare Viareggio di infrastrutture moderne, sostenibili che consentano alla nostra nautica di svilupparsi e crescere, creando le condizioni di nuove opportunità occupazionali".
Anche il Pd avanza perplessità?
"Se lo voteranno bene, altrimenti si va avanti con la nostra maggioranza. Anche se non possiamo non ricordare che qualche anno fa quando si andò in consiglio comunale per dire che il passaggio sarebbe stato a sud dello stadio i due terzi del consiglio comunale votò in maniera favorevole. Vedere dei ripensamenti ora su quella decisione sarebbe alquanto curioso".