REDAZIONE VIAREGGIO

"Fortino al buio. Davvero un gran peccato"

L'amministrazione Cardini ha lottato strenuamente per recuperare il Fortino, simbolo del paese, che è stato poi sede del Premio Satira Politica. Il 25 dicembre, spento e trasformato in una succursale di Babbo Natale, ha suscitato tristezza per l'oscurità interna che ricorda l'abbandono della cultura.

"Fortino al buio. Davvero un gran peccato"

"Peccato per il Fortino spento il 25 e diventato la succursale di Babbo Natale". A ripercorrere la storia dell’utilizzo dell’edificio simbolo del paese è Vivaldo Tonini già consigliere comunale di maggioranza nell’allora giunta Cardini. "Fu una lotta strenua quella che tenne impegnata l’amministrazione Cardini nei confronti delle Poste italiane – riassume – iniziata con una visita alla sede regionale delle stesse; proseguita con l’invio di migliaia di cartoline da parte dei cittadini di Forte dei Marmi alle Poste della sede di Firenze nelle quali si reclamava la restituzione del Fortino al nostro paese; e, seguita da una manifestazione pubblica in piazza Garibaldi che univa anime di diverso colore politico che volle simboleggiare, con tanto di scale e di funi, la presa dell’edificio da parte della cittadinanza: infine, dopo un lungo e appassionato percorso, l’edificio storico, simbolo del paese, fu recuperato e ha ospitato, poi, la sede e il Museo del Premio Satira Politica che, successivamente, per volere dell’attuale amministrazione comunale, hanno dovuto abbandonare l’edificio che, da allora, è diventato un contenitore anonimo di altri eventi in contrapposizione al forte impulso del passato a farne il centro privilegiato di quello che il nostro paese aveva saputo produrre autonomamente in materia di cultura: il Premio Satira Politica che aveva assunto nel tempo connotati di caratura internazionale e che, quindi, aveva per sede l’edificio più prestigioso del nostro paese. Vedere, quindi, l’edificio, durante il giorno di Natale, al buio ci ha fatto provare un senso di profonda tristezza perché quella oscurità interna ci ha ricordato che da luogo di una cultura rigeneratrice e sempre in progress il Fortino era diventato un luogo spento e deputato ad essere una succursale di Babbo Natale"