Emma e Leo – i due fidanzatini – morirono nell’estate dello scorso anno per le conseguenze di un drammatico incidente stradale avvenuto in Darsena. La sentenza per omicidio stradale nei confronti dell’unico indagato potrebbe già arrivare prima di Natale. Ieri mattina, infatti, nel corso dell’udienza preliminare davanti al Gip, l’avvocato Guido Maria Tacchi – che difende il 28enne operaio che, all’uscita dal lavoro, in sella alla sua moto, travolse i due fidanzatini già caduti a terra dalla bici elettrica su cui, insieme, stavano andando al mare in Darsena – ha chiesto per il suo assistito il rito abbreviato condizionato a una consulenza tecnica di parte. La richiesta è stata solo parzialmente accolta: ci sarà l’abbreviato ma senza la consulenza tecnica della difesa, benché l’avvocato Tacchi abbia comunque depositato la ricostruzione dell’incidente fatta dal suo consulente. Una ricostruzione che si aggiunge pertanto agli atti del processo a quella fatta dal perito nominato dal Tribunale. Il Gip Simone Silvestri ha fissato la prossima udienza – forse anche l’unica – all’11 dicembre quando potrebbe essere già scritta la sentenza.
Nel frattempo nell’udienza preliminare di ieri sono state costituite anche tutte le parti civili, vale a dire genitori e parenti delle due vittime. L’avvocato Cristiano Baroni tutela gli interessi della mamma, del fratellino e di altri parenti materni di Leonardo Brown; si è costituito parte civile anche Luigi Pardini, convivente della mamma di Leo, difeso dall’avvocato Luca Paolini. Gli avvocati Simone Lepore e Gianluca Santini, insieme all’avvocato Flaviano Dal Lago tutelano invece la famiglia di Emma. All’udienza preliminare di ieri erano presenti le due mamme dei ragazzi deceduti, Manuela Guidi (mamma di Leo) e Ilaria Grazioli (mamma di Emma) che insieme hanno vissuto i momenti drammatici del ricovero in ospedale e poi insieme hanno dato vita a una serie di iniziative benefiche nel nome e nei ricordo dei loro due figli.
L’incidente avvenne il 4 luglio dello scorso anno. Leo morì dopo una settimana, Emma dopo due mesi di agonia fra speranze e angosce. Secondo il pm Antonio Mariotti in base alla relazione dell’ingegner Bertini, perito nominato dal Tribunale, il giovane centauro percorrendo via dei Pescatori, giunto all’intersezione fra via del Porto e via Giorgetti regolamentata con segnaletica orizzontale di dare precedenza "non ha regolato la velocità in funzione delle condizioni e delle caratteristiche della strada e del traffico, mantenendo una velocità che non gli consentiva di compiere tutte le manovre necessarie in condizioni di sicurezza", travolgendo così i due fidanzatini "che si trovavano sdraiati al suolo dopo essere caduti dalla bici elettrica".
Paolo Di Grazia