Qualche tempo fa, furono beccati lungo i binari della stazione. Adesso, il loro focus si è spostato sulla zona industriale di Bicchio. E tra i residenti del Varignano, inizia a salire un po’ di preoccuapazione in vista delle Baldorie, la notte del 7 settembre. Nata come una festa di ringraziamento alla Madonna per aver messo fine a un’epidemia che stava falcidiando la città, nel tempo quella delle Baldorie è divenuta una tradizione amata e attesa da tanti quartieri.
Adesso, però, un nuovo ’nemico’ sta bussando alla porta della città: non è più l’epidemia, ma ha comunque a che fare con la salute. Perché una volta si bruciavano legno di risulta e pinugliori; ora, i roghi sono di pancali verniciati e plastica che, bruciando, emettono nell’aria la diossina.
E così, al Varignano qualcuno ha iniziato ad ammoscarsi. La baldoria più grande e partecipata, quella che raccoglie la maggior parte dei giovani del quartiere, i ragazzini la stanno già preparando. Gruppi di adolescenti, dai 14 ai 18 anni, che accatastano pancali, forse senza accorgersi del pericolo insito nel bruciare la vernice. "È una cosa a cui sto pensando sempre più spesso – racconta un residente del quartiere che chiameremo Roberto –; in vita mia, ho preso parte a decine di baldorie: quando ero ragazzo, l’odore dominante era quello della resina e del legno bruciato. Adesso, dalla finestra di casa, vengo investito da folate che puzzano di copertone bruciato. Vuol dire che questi gruppi di ragazzini, pur nel loro entusiasmo, danno fuoco a materiale che contiene vernici o plastica. E questo è assai pericolo per la salute".
La caccia ai pancali perché la baldoria sia ogni anno più imponente è già partita. E se una volta la cerca del materiale da bruciare si faceva in pineta, con carriole e cassette di pinugliori che scoppiettavano allegramente dando vita alle minonne, da diversi anni a questa parte i protagonisti sono diventati i pancali. Dei ragazzi, qualche settimana fa, sono stati pizzicati mentre ne portavano via dal tracciato della ferrovia. E qualche sera fa, un gruppi di giovani, incappucciati e con i passamontagna, ne hanno rubati diversi dalle aziende che si trovano nella zona industriale di Bicchio.
Una pratica che sta pompando malumore e preocupazione: "Le tradizioni devono essere rispettate – continua Roberto –, è una cosa bella che richiama tutto il quartiere in strada. Ma quando subentra l’esagerazione, soprattutto se se rischia di compromettere la salute di tutti, bisognerebbe guardarsi allo specchio. E prendere atto che forse, non sempre c’è bisogno di cambiare le carte in tavola. Ragazzi – l’appello – riprendete a raccogliere i pinugliori".
Marco Principini