Esce "Io, noi e Gaber". La storia del “Signor G.“ vive sul grande schermo

Il docufilm diretto dal regista Milani è stato girato tra Milano e Viareggio. Domenica proiezione speciale alla Festa del Cinema di Roma, poi nella sale. .

Nel ventennale della sua scomparsa, il genio libero di Gaber è pronto a rivivere sul grande schermo, autentico protagonista di un grande evento culturale e musicale nel panorama cinematografico. “Io, noi e Gaber“, il docufilm su Giorgio Gaber, scritto e diretto da Riccardo Milani, sarà presentato domenica alla diciottesima edizione della Festa del Cinema di Roma. Promosso dalla Fondazione Gaber, il docufilm è prodotto da Atomic in coproduzione con RAI Documentari e Luce Cinecittà e distribuito da Lucky Red.

Girato tra Milano e Viareggio, nei luoghi della vita di Giorgio Gaber (che morì a Camaiore il 1 gennaio 2003), il docufilm – disponibile nelle sale cinematografiche il 6, 7 e 8 novembre – vuole essere un ritratto non polveroso ma, al contrario, vivo e incisivo. Milani racconta con affetto da fan il signor G. in tutte le fasi della sua carriera artistica: dai primissimi esordi nei locali di Milano al rock con Adriano Celentano, dal sodalizio artistico e surreale con l’amico Jannacci agli iconici duetti con Mina e alle canzoni con Maria Monti. Dagli anni della popolarità televisiva al teatro, con l’invenzione, insieme al viareggino Sandro Luporini, del Teatro Canzone, piena espressione del suo impegno politico e culturale. Sullo sfondo, luogo in cui tutto converge, il Teatro Lirico di Milano, simbolo dell’amore tra lui e il pubblico milanese, e che oggi porta il suo nome Teatro Lirico Giorgio Gaber. Nel ritratto, che si fa anche intimo quando lascia la parola alla figlia Dalia e alla moglie Ombretta Colli, Riccardo Milani raccoglie tante voci di colleghi e artisti che lo hanno vissuto e amato. Ci sono Gianfranco Aiolfi, Massimo Bernardini, Pier Luigi Bersani, Claudio Bisio, Mario Capanna, Francesco Centorame, Lorenzo Jovanotti Cherubini, Paolo Dal Bon, Fabio Fazio, Ivano Fossati, Ricky Gianco, Gino e Michele, Guido Harari, Paolo Jannacci, Lorenzo Luporini, Roberto Luporini, Sandro Luporini, Mercedes Martini, Vincenzo Mollica, Gianni Morandi, Massimiliano Pani, Giulio Rapetti - Mogol, Michele Serra. "Giorgio Gaber – dichiara il regista - è stato una persona importante della mia vita. Da piccolo mi ha divertito con l’allegria di Goganga, Il Riccardo o La Torpedo blu, e dal liceo in poi mi ha fatto alzare la testa e avere uno sguardo sul mondo segnando il mio percorso di formazione. Raccontarlo per me è stato soprattutto un modo per ringraziarlo per tutto quello che nei decenni mi ha dato e, soprattutto, ha dato a tutti noi". La Fondazione Gaber ha partecipato con convinzione: "È stato un lavoro lungo e intenso – dice ha detto il presidente Paolo Dal Bon – bbiamo avuto il privilegio di assistere ad un vero e proprio lavoro cinematografico, il vero cinema applicato al racconto della storia artistica e della vita di Giorgio Gaber".