
Il ministero della salute non indica un grande pericolo per l’attuale virus dell’aviaria, considerato di scarsa trasmissibilità all’uomo. Ma, in certi casi, le conseguenze dell’infezione possono essere letali. Questo è quanto riportato sul rito del ministero:
”Le infezioni da influenza aviaria, suina e altre zoonosi nell’uomo possono causare forme di malattia che vanno da una lieve infezione delle vie respiratorie superiori (febbre e tosse) a una rapida progressione, fino a polmonite grave, sindrome da distress respiratorio acuto, shock e persino decesso. Sintomi gastrointestinali, quali nausea, vomito e diarrea sono stati riportati più frequentemente nell’infezione da A(H5N1). Nell’influenza A(H7) è stata riportata anche congiuntivite. Le caratteristiche della malattia come il periodo di incubazione, la gravità dei sintomi e l’esito clinico
variano a seconda del virus che causa l’infezione, i sintomi respiratori generalmente sono quelli più rappresentati.
In molti pazienti con virus dell’influenza aviaria A(H5) o A(H7N9), la malattia ha un decorso clinico aggressivo.
I sintomi iniziali comuni sono febbre alta (maggiore o uguale a 38°C) e tosse seguiti da sintomi che coinvolgono le basse vie respiratorie, tra cui dispnea o difficoltà respiratorie. I sintomi delle alte vie respiratorie come mal di gola o raffreddore sono meno comuni. Nel decorso clinico di alcuni pazienti sono stati riportati anche diarrea, vomito, dolore addominale, sanguinamento dal naso o dalle gengive, encefalite e dolore toracico. Le complicanze dell’infezione comprendono polmonite grave, insufficienza respiratoria ipossiemica, disfunzione multiorgano, shock settico e infezioni batteriche e fungine secondarie. Per le infezioni da virus dell’influenza aviaria A(H5N1) nell’uomo, i dati attuali indicano un periodo di incubazione che va in media da 2 a 5 giorni e fino a un massimo di 17 giorni“.