Con la sua voce roca e le sue battute sagaci riusciva a rendere luminosa anche la giornata più grigia. E quando mimava la lavorazione del marmo muovendo le mani in aria sembrava davvero che i suoi polpastrelli toccassero la materia con fare esperto. Il marmo, la sua famiglia, gli amici, la città che amava tanto e di cui raccontava un sacco di aneddoti. Ci vorrebbe un libro per raccontare Alvaro Pesetti, all’anagrafe Spartaco ma per tutti Alvarino.
Scalpellino d’altri tempi, personaggio iconico e pittoresco, aveva 91 anni sebbene ne ha sempre dimostrati una quindicina di meno. Stava male da ottobre, i medici gli avevano dato pochi mesi, eppure la sua invidiabile fibra, unita a un’incrollabile voglia di vivere, gli hanno consentito di dare e ricevere amore ancora per un po’. Mercoledì sera i suoi occhi si sono spenti nella casa di via I Maggio, dove accanto c’è la storica ditta artigiana di marmo avviata con il fratello Aldo negli anni ’60. Si era messo in proprio nel 1982 con i figli e fino all’ultimo ha continuato a vivere quegli spazi come fossero la sua seconda casa. Tra l’altro conosciuta in tutto il mondo avendo esportato opere di architettura e arredi, soprattutto per alberghi e ville private, praticamente ovunque. Senza contare la produzione di camini. Tra le opere più significative ci sono gli arredi in stile liberty, con fontana e rivestimenti intarsiati, della sala dell’orchestra dell’hotel “Savoia“ di Milano e gli arredi interni in stile moresco con corte, fontane e vasche per l’hotel “Excelsior“ di Venezia. A portare avanti questa missione sono rimaste le figlie Manuela e Simona, da tempo diventate gli affetti più profondi di Alvaro, che si commuoveva ogni volta che ricordava la moglie Luciana e l’altro figlio Michele. Aveva donato fontane e panchine, come quelle a Capriglia e in piazza Statuto, dove protestò contro il taglio dei tigli in quanto erano un pezzo della sua infanzia, quando giocava a nascondino. Lo ricordano il sindaco Alberto Giovannetti e l’amministrazione ("persona di gran dedizione al lavoro ma con un animo scherzoso, pronto al sorriso e a fare quattro chiacchiere in piazza Duomo", dice l’assessore Matteo Marcucci) e il presidente della Croce Verde Gabriele Dalle Luche: "Era un socio onorario che ha fatto la storia del’associazione oltre che consigliere per 10 anni. È un giorno triste". I funerali, a cura della Croce Verde, si terranno stamani alle 11 in Duomo.