MARTINA DEL CHICCA
Cronaca

Docce ancora chiuse sulla riva del mare: "Servono chiarimenti"

Nonostante le linee guida di Regione e Asl sull’uso dell’acqua dei pozzi gli stabilimenti balneari non hanno ancora ripristinato il servizio

Rubinetti aperti al mare. Tornano le docce a riva con l’acqua non potabile

Versilia, 18 giugno 2024 – E pensare che quel ritornello al sapore di sale, “che hai sulla pelle, che hai sulle labbra“, dopo sessantuno anni è ancora appiccicato sul cuore. Suggestione di un amore estivo, fuggevole e pure eterno. Oggi, però, sembra impensabile uscire dall’acqua e non lavare subito via il salmastro dopo un bagno in mare, prima di stendersi al sole. L’assenza delle docce sulla battigia, rimaste chiuse in quest’inizio di stagione a causa di una normativa nazionale che impone negli stabilimenti balneari l’uso di acqua potabile per i servizi che prevedono il contatto umano (quindi docce, ma anche lavapiedi e lavamani), ha infatti scatenato forti malumori tra i bagnanti della Versilia. E non solo.

Dopo un lungo confronto – avviato lo scorso novembre – tra i tecnici della Regione e le aziende sanitarie è stato prodotto un protocollo d’intesa che, almeno sulla carta, risolve l’empasse, permettendo ai bagni di utilizzare l’acqua dei pozzi (come sempre si usava fare in passato) per le docce libere, purché il pozzo sia regolarmente denunciato e censito dalla Regione, che vengano effettuate apposite analisi un mese prima dell’inizio dell’attività, e che e sia apposta una cartellonistica in cui si specifica che l’acqua in questione non è potabile.

Nonostante questo, le docce sulla riva ancora non sono ancora state ripristinate. "Perché la normativa che arriva dalla Regione apre ad alcuni dubbi di interpretazione, per questo attraverso i sindacati di categoria abbiamo chiesto dei chiarimenti" spiega il presidente dei balneari di Viareggio Tommaso Magnani . "Ciò che si richiede, per consentire l’uso dell’acqua dei pozzi – aggiunge il presidente dei balneari di Lido di Camaiore, Marco Daddio – sono almeno due docce fredde e una calda potabili ogni cento ombrelloni o punti ombra. Ma non è chiaro a quali docce si riferisca il documento, se a quelle delle cabine o a gettone, o quelle libere che si trovano agli ingressi degli stabilimenti. Perché in quest’ultimo caso, come ci ha già fatto presente Gaia, non ci sarebbe neppure la risorsa idrica necessaria per accontentare tutti".

Dunque , in attesa della risposte, i rubinetti in riva al mare restano chiusi. E il sapore di sale sulla pelle. "L’accordo fra Asl toscane e Regione per le docce sulle spiagge è un passo avanti ma – sostiene il consigliere regionale Massimiliano Baldini – non è ancora una soluzione sufficiente e l’obbligo delle docce ad acqua potabile ogni 100 ombrelli potrebbe determinare ulteriori problematiche sia agli imprenditori del settore che al gestore del servizio idrico Gaia". Per questo "è necessario – conclude Baldini – intervenire sulla normativa regionale e sui suoi regolamenti applicativi, cambiando le regole".