Diomede, il marchio sulla cantieristica

Diomede Tomei, imprenditore e figura di spicco di Bargecchia, è ricordato per la sua lealtà e saggezza. Fondatore di Tomei-Nautica Service, ha lasciato un segno nel settore della cantieristica. Appassionato di calcio e uomo impegnato nella comunità, la sua prematura scomparsa ha lasciato un vuoto.

Diomede, il marchio sulla cantieristica

Diomede, il marchio sulla cantieristica

Portava il nome di un eroe della mitologia greca, Diomede; guerriero tenace e leale, cantato nei poemi omerici, simbolo della forza di volontà e della saggezza. Tutte qualità che per 41 anni – un’età ancora troppo giovane, per lasciare la vita terrena: era il 1986 quando si spense la sua luce – ha mostrato ogni giorno Diomede Tomei, un personaggio-simbolo della Darsena ma anche del suo paese di origine, Bargecchia. Senza dimenticare gli altri petali del fiore della sua vita, vissuta intensamente, senza mai perdere di vista il bene comune e quello della sua famiglia. Chissà che cosa penserà ora di quella piccola azienda di vernici fondata nel 1974, con sede in via Coppino, diventata un passo alla volta, leader del settore. Il marchio Tomei-Nautica Service si è espanso a macchia d’olio non solo sul territorio viareggino ma anche nel resto della fascia tirrenica, fornendo prodotti e servizi di qualità per tutto il mondo della cantieristica. Se potesse ancora farlo, abbraccerebbe la moglie Maria Cristina e i figli Simone ed Edoardo. Lo farà idealmente. E direbbe “siete stati proprio bravi”. E aggiungerebbe: “Non vi fermate, continuate così”, rivolgendosi a dipendenti e collaboratori, perché – come quando da allenatore aveva guidato i ragazzi del Bargecchia diceva – “dietro il successo di un’idea, c’è sempre una grande unione di intenti”.

Negli anni giovanili, Diomede Tomei aveva coltivato un’altra grande passione, in linea con il suo carattere e lo spiccato equilibrio che animava ogni sua azione: era diventato arbitro di calcio. “Ci sapeva fare” ricorda chi l’ha avuto come fischietto nelle partite di calcio giovanile o dilettantistico. Poi però aveva lasciato, sbarcando nel mondo del pallone, come dirigente, allenatore, manager del Bargecchia, quella realtà minima dell’universo del calcio dove c’è l’essenza del gioco, l’orgoglio paesano, la voglia di socializzare, la condivisione di un progetto. A Bargecchia, Diomede era una vera e propria istituzione, impegnato in tutte le attività paesane, dai Campanari al volontariato sociale, alla sagra che abbina tradizione della cucina un pensiero profondo destinato a chi ha avuto di meno dalla vita. L’ultimo Diomede conosciuto è il piccolo imprenditore. Intuitivo, che in un’idea, la coltiva, la modella, la calibra sulla realtà territoriale: fa centro. Poi purtroppo il Male se lo porta via troppo presto ma il suo ricordo non è vivo solo fra le mura domestiche: chi l’ha conosciuto e apprezzato non può averlo dimenticato.