DARIO PECCHIA
Cronaca

Da Napoli alla Versilia. Caruso ’junior’ si racconta: "Vivere qui è un regalo"

Il bisnipote del grande tenore oggi abita a Viareggio e porta lo stesso nome. Il noto artista arrivò a Torre del Lago dove conobbe anche il maestro Puccini.

Enrico Caruso, bisnipote del grande e omonimo tenore, che si trasferì sulla nostra costa agli inizi del Novecento

Enrico Caruso, bisnipote del grande e omonimo tenore, che si trasferì sulla nostra costa agli inizi del Novecento

E’ una felice coincidenza. Per una serie di step la sua famiglia si è trasferita in Toscana agli inizi del Novecento, quando il grande tenore napoletano Enrico Caruso comprò una villa sulle colline fiorentine, dove passare un po’ di tempo con i suoi cari dato che il cantante faceva la spola tra l’Italia e gli Stati Uniti d’America. E così, oggi, la sua famiglia non ha più abbandonato la nostra Regione e ora vive a Viareggio, vicino al mare.

"Aver lasciato la campagna ed abitare qui – spiega Enrico Caruso, libero professionista viareggino di 30 anni che si chiama proprio come il suo bisnonno – è stato il miglior regalo che i miei genitori potessero farmi, perché oltre alla bellissima Versilia, che ci regala un connubio perfetto tra mare e montagna, siamo vicini al Gran Teatro in riva al Lago, dove il mio famoso antenato ha conosciuto il grande compositore che ha fatto la sua fortuna, e dove l’auditorium porta il suo nome".

"Grazie alla collaborazione con il Festival Pucciniano - prosegue - è stato infatti possibile istituire un Comitato Nazionale in occasione del centenario della morte del "Tenorissimo", e grazie al quale sono state organizzate diverse manifestazioni in tutta Italia. Viareggio e Napoli sono accomunate dal mare, ma la mia città assomiglia più a Sorrento, dove il mio bisnonno decise di passare gli ultimi anni della sua vita".

Proprio qui nacque anche la canzone "Caruso" di Lucio Dalla che andò a dormire nella suite Caruso, dove c’è ancora il suo pianoforte, e il cantautore bolognese, ispirato dal mare, dalla location e dall’atmosfera, compose il brano che è diventato famoso in tutto il mondo. Caruso arrivò a Torre del Lago dopo un lungo e travagliato viaggio perché le vie erano poche e impervie e Puccini, che era in casa e stava componendo, non voleva dare udienza a nessuno.

E quindi lui si mise a cantare da fuori e le porte si aprirono come per magia. Puccini, sentendo la sua voce, esclamò: “chi ti ha mandato? Dio...”.

Un’esclamazione che oggi risuona come una profezia. E forse non è un caso che sia proprio Viareggio a ospitare le voci del passato e del presente, nel ricordo di chi, con il solo potere del canto, seppe far aprire le porte dei cuori.

Dario Pecchia