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"Da lassù vedo meglio la vita"

"Da lassù vedo meglio la vita"

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È un angelo, incurante delle vertigini, che accarezza e rincuora il Pulcinella di Luciano Tomei in ‘Meraviglioso’.

Sauro Farnocchia, come Alex, vive il Carnevale da performer.

È la prima esperienza?

"La seconda, dato che, il performer l’ho già fatto per il carro ‘Io sono io e voi non siete un K’, sempre di Tomei. Però un’esperienza totale come questa non l’avevo mai vissuta prima, nonostante venga da tanti anni di teatro, dove ho recitato nel ruolo di Rasputin, del Mago di Oz, Peter Pan e tanti altri, ma questo angelo me lo sento addosso perché forse un pochino mi rappresenta".

Ma come riesce a sentire senza poter leggere il labiale?

"Posso assicurare che la musica è molto alta".

Cosa significa per lei recitare in questo ruolo?

"Tantissimo. Ho vissuto momenti non semplici nella mia vita. Lo sconforto è stato spesso mio compagno di vita, ma alla fine ho realizzato che la vita è meravigliosa per quello che è. In questo momento voglio volare e vedere nuovi orizzonti che da terra non si possono vedere. Dopo un lungo percorso personale ho capito che la cosa più importante nella vita è il perdono. L’angelo per me impersonifica l’altra metà dell’amore che non conosce odio o rassegnazione. Dedico questo mio ‘volo’ ad un carissimo amico, Daniele, che ha bisogno di supporto. Se io ce l’ho fatta, ce la può fare anche lui".

Per quanto tempo ha rigorosamente interpretato il personaggio?

"Per tutta la durata della sfilata. Non mi ha fatto fatica alcuna e non ho sofferto di vertigini, cosa che invece di solito accade, nonostante fossi a 13 metri di altezza. Evidentemente le vibrazioni che sentivo dentro e la mano di Pulcinella, che mi sosteneva, hanno lenito lo stato di agitazione. Ho vinto la mia sfida".

Che cosa rappresenta il Carnevale per lei?

"Rappresenta la primavera. Il ritorno alla luce, al calore, alla felicità. Il Carnevale, facendo mio il titolo del carro, è meraviglioso".

Sergio Iacopetti