REDAZIONE VIAREGGIO

Covid, la testimonianza: "Ho temuto per la mia vita. Sono stati giorni terribili"

La drammatica testimonianza di Nicola Bergamini, ba rista ed ex magazziniere del Viareggio Calcio. "Intubato dopo il ricovero d’urgenza. Ho perso 10 chili"

Nicola Bergamini con il casco per la respirazione: adesso sta migliorando

Viareggio, 22 maggio 2021 -  Dallo scorso 24 aprile la sua vita è cambiata: niente più lavoro, famiglia e risate ma un casco collegato ad un apparecchio per farlo respirare meglio, un sondino naso-gastrico e un catetere. Da quasi un mese questa è la vita che sta passando Nicola Bergamini, volto conosciutissimo in città perché titolare di un bar al Campo d’Aviazione ed ex magazziniere del Viareggio Calcio.  

«Ho passato giorni terribili – ci premette con un filo di voce, dal letto dell’ospedale Versilia – , ma per fortuna la situazione è in fase di miglioramento. Quello che voglio dire, alla luce della mia esperienza personale, è che con il Covid non si può e non si deve scherzare; tutti ne possono restare vittime e l’età non conta, del resto io ho solo 43 anni". Il calvario di Nicola, fisico imponente e nessuna patologia da curare, è iniziato un sabato mattina all’alba. "Ricordo – racconta – di aver cominciato a tossire ripetutamente con una tosse grassa che produceva catarro e capace di togliere il respiro; così misurandomi la temperatura corporea mi accorsi di essere arrivato a 39,5°". Immediata la telefonata al medico curante. "Il dottore – sottolinea ancora – mi prenotò subito il tampone a Villa Pergher per la mattina di lunedì ed il giorno dopo mi fu comunicato l’esito positivo. Era martedì quando fui caricato in ambulanza e trasportato d’urgenza al reparto di Terapia Intensiva".  

Per Nicola, che la domenica precedente si era sottoposto ad un tampone antigenico dall’esito negativo, un fulmine a ciel sereno. "Non mi capacitavo – prosegue nel suo racconto – di come potesse essere capitato a me che ero maniacale nel seguire le regole di buona condotta, poi ho pensato a quei clienti che, nonostante le mie ripetute raccomandazioni, portavano dentro al bar la mascherina in malo modo ed ho fatto due più due".  

Intubato, impossibilitato persino a mangiare o a recarsi in bagno, Nicola per giorni ha condiviso lancinanti dolori con altri pazienti fra cui anche tante persone anziane non certo della stessa sua tempra. "Ho passato giorni veramente terribili – conclude, adesso sicuramente più sereno – e ho onestamente temuto per la mia stessa vita. Ho perso dieci chili, ma per fortuna la carica batterica adesso è crollata e sono stato trasferito in un altro reparto anche se sempre in osservazione. Non so quando tutto questo finirà ma adesso, che non devo più indossare il casco e sono tornato a respirare normalmente, mi sento finalmente più sereno e non vedo l’ora di poter tornare da mia madre e riprendere il mio lavoro e fra gli impegni che mi do ci sarà sicuramente quello di seguire una bella dieta".  

Sergio Iacopetti