
Ieri i dottori Limberti, Pucci e Suriano (da destra a sinistra) hanno risposto alle critiche dell’ex sindaco
Viareggio, 9 settembre 2016 - E così I Care Srl, per dare il via a un efficace servizio riscossione tributi e recupero evasione, dovrà seguire le indicazioni date ieri in assemblea dei soci dall’amministrazione commissariale. E cioè perfezionare a termini di legge la bozza di contratto con Anci Innovazione, oppure fare una nuova selezione di consulenza e formazione personale. Ma i revisori dei conti, dopo le ultime critiche ricevute dall’ex sindaco Giorgio Del Ghingaro, adesso dicono la loro.
Scrivono i revisori: «Il Collegio in data 27 maggio 2016 ha rilasciato il parere richiesto, a seguito della trasmissione di atti rappresentati dalla proposta di deliberazione consiliare del Piano programmatorio per l’assunzione da parte della costituenda ‘I Care srl’ dei servizi già svolti dalla Patrimonio, dal piano economico e finanziario e dal Progetto tecnico. E’ stato un “parere non favorevole” accompagnato da serie e pertinenti motivazioni, nel quale per altro sono stati sottolineati due aspetti: l’assenza di notizie in merito alla volontà di avviare qualsiasi procedura per avvalorare l’entità prevista dagli aggi di riscossione volontaria e coattiva (esiste solo un accenno al supporto di ‘Anci Innovazione’); l’errato inquadramento contrattuale del personale (settore commercio e terziario Confcommercio) il quale svolge attività di accertamento, liquidazione e riscossione dei tributi, assolutamente improponibile e portatrice nell’immediato di rivendicazioni che potrebbero comportare ulteriori spese a carico della società.
L’affidamento da parte della società I care ad Anci Innovazione è un atto che non è stato sottoposto né è sottoponibile al parere del collegio, per cui l’attività svolta da una società strumentale quale I Care rientra nell’alveo degli atti soggetti al controllo analogo. Tirare in ballo il Collegio non ha alcun senso, così come riferirsi all’adesione della procedura negoziata prevista dall’articolo 63 dl nuovo Codice dei contratti – di cui per altro il Collegio non ha alcuna notizia per gli stessi motivi – se e in quanto, nel caso in questione, possono sussistere le condizioni previste dai commi 2 e 3. Chiunque ritenga di voler interpellare in proposito il Collegio abbia la compiacenza di inviarci copia degli atti, e di di informarci in merito all’uso della procedura negoziata e al suo esito».
Quanto alla fallibilità della Patrimonio, il collegio composto dai commercialisti Limberti, Pucci e Suriano afferma: «L’argomento è stato oggetto di esame e considerazione, a seguito di reiterate richieste di alcuni consiglieri, nel verbale numero 63 dei giorni 16 e 26 ottobre 2015. Il Collegio ha raccolto e illustrato tutta la casista giurisprundenziale, fondando le sue valutazioni esclusivamente su quanto era di sua stretta conoscenza, non avendo alcun ruolo per ingerirsi nella gestione della società in questione né di conoscere quindi alcuni aspetti che hanno portato il Tribunale di Lucca a sottoporre a procedura fallimentare la Patrimonio».