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Col tetto crollano anche le certezze: "Subito il monitoraggio della scuola"
Sono entrati regolarmente in aula, ieri mattina, gli studenti del liceo scientifico “Barsanti e Matteucci“. Le sei classi della succursale “bunker“ di via Mazzini, interessata martedì dal crollo di un’ampia porzione di tetto, fino a quando non arriveranno garanzie concrete sulla stabilità dell’edificio, continueranno però a fare lezione smistate tra i laboratori e la palestra della sede centrale del liceo, in via IV Novembre. Ma la voragine sul tetto, insieme alle tegole, ha inghiottito anche il senso di sicurezza. "Le famiglie affidano i loro figli alla scuola, certi di lasciarli al sicuro. Invece crollano i tetti, e con loro crolla anche la fiducia nel sistema. Siamo scioccate per quanto accaduto – intervengono le insegnanti Eleonora Prayer, della Cisl, e Irene Cinquini, della Cgil, rappresentati delle Rsu del “Barsanti e Matteucci“ –. è stata letteralmente una tragedia sfiorata: se il contro soffitto non avesse retto ne avrebbero fatto le spese 28 studenti e un’insegnante".
Per questo chiedono "Una revisione accurata da parte di chi di dovere – dal 1998 la manutenzione degli edifici scolastici è in carico alle Province – di tutta la struttura, anche della sede principale, sebbene più nuova. La manutenzione ordinaria e straordinaria nelle scuole – proseguono le Rsu – dovrebbe essere continua e scrupolosa. La sicurezza sul lavoro è un diritto, ma soprattutto è doveroso tenere al sicuro i nostri studenti".
Rispetto a quanto dichiarato dalla Provincia, del fatto che non ci siano state avvisaglie riguardo il cedimento della trave che ha determinato il collasso, "appare ancora più grave – proseguono Prayer e Cinquini –: dobbiamo aspettarci che da un momento all’altro crolli tutto il tetto?" Sono tanti, "troppi", i problemi segnalati al Barsanti e Matteucci, "più o meno gravi, e che la Provincia ha assicurato che a “breve” risolverà, in parte e con le tempistiche bibliche della amministrazione". Ed entrano nel dettaglio: "Gli infissi, l’ascensore ormai quasi ultimato, la carenza di servizi igienici per studenti e soprattutto per il personale. Segreteria e presidenza sono state trasferite nelle aule al piano terra, perché la vecchia ubicazione era obsoleta, umida e piena di infiltrazioni. Altro problema – aggiungono – riguarda le cosiddette “classi pollaio”, l’ufficio scolastico non ha concesso la quinta prima della sezione ordinaria e dunque il prossimo anno, per la terza volta consecutiva, avremo classi da 30 studenti ed aule troppo piccole per ospitarli. Siamo stanche – concludono – e pretendiamo per tutti i docenti la dignità lavorativa che ci spetta".
Martina Del Chicca