
"Ciao Maestro, grazie di tutto". In 400 per l’ultimo saluto a Botero. La città si è fermata per un giorno
Sono le 10,30 quando l’intera città si ferma per rendere omaggio a chi ha contribuito a farla diventare la Piccola Atene, rinomata in tutto il mondo per la sua vocazione artistica. I commercianti di via Mazzini interrompono l’attività e seguono con lo sguardo il trasporto delle ceneri di Fernando Botero dalla camera ardente allestita alla chiesa della Misericordia fino in Duomo. I clienti dei bar si alzano dai tavoli e partecipano anche loro in silenzio alla giornata di lutto cittadino proclamata ieri per l’ultimo saluto all’artista colombiano, scomparso all’età di 91 anni. Le note della marcia funebre intonata dalla Filarmonica di Capezzano Monte, seguita dai labari del Comune e delle associazioni di volontariato, regalano brividi alle oltre 400 persone che hanno partecipato a questo momento pieno di commozione.
Le ceneri fanno il loro ingresso in un Duomo agghindato da corone di fiori con dediche in italiano ("Per sempre grato al Maestro") e spagnolo ("Con todo el afecto"). L’ultimo saluto al grande artista entra nel vivo. Novanta minuti tra interventi e funerali veri e propri, con un agente della polizia municipale e una donna che accusano un malore e vengono soccorsi dall’ambulanza. In prima fila non meno di 70 tra familiari – in primia i figli Lina e fernando Botero – e amici venuti da ogni dove. E poi artisti, artigiani e gli ultimi quattro sindaci (Manrico Nicolai, Massimo Mallegni, Domenico Lombardi e Alberto Giovannetti) con cui Botero aveva collaborato. Gli applausi della folla abbracciano simbolicamente chi si avvicenda al microfono. Il sindaco Giovannetti ricorda la cittadinanza onoraria conferita nel 2001: "L’ultimo, grande onore che ci ha fatto è chiedere di riposare nella nostra terra insieme all’amata moglie. Lo accogliamo a braccia aperte, oggi come 40 anni fa: bentornato Maestro". A seguire l’ambasciatore della Colombia in Italia Ligia Margarita Quessep Bitar: "Questa città ti accoglierà per l’eternità gloriosa che tanto meriti". E poi l’amico Alessandro De Santi ("lui e la moglie Sophia Vari arrivarono in punta di piedi") e Adolfo Agolini, titolare della fonderia Mariani, suo amico da metà anni ’70: "Di lui e Sophia ci colpì subito l’estrema gentilezza e rispetto che avevano con tutti". Alle 12 le ceneri escono dal Duomo tra gli applausi della piazza, poi l’ultimo viaggio fino al cimitero comunale, dove Botero riposerà per sempre accanto alla sua adorata Sophia.
Daniele Masseglia