Ciao Cesira, donna coraggio della strage

A 96 anni se n’è andata una delle sopravvissute all’eccidio del 1944: a Sant’Anna perse sotto le fucilate la mamma e due sorelle

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Eroica nel sostenere il dolore di una famiglia spazzata via nell’eccidio. Forte nel portare la sua testimonianza al processo della strage di Sant’Anna al tribunale militare di La Spezia dove, sicura, affermò che a sparare non fu un soldato tedesco, bensì italiano. Addio a Cesira Pardini, tenace testimone della barbarie del 12 agosto 1944. Aveva 96 anni vissuti col fardello più pesante: nel 2012 fu insignita della medaglia d’oro al merito civile per aver messo in salvo, quel drammatico giorno, le due sorelline, Adele e Lilia e un altro bambino, Paolo Lencioni; ma perse la mamma e altre due sorelle Maria e Anna, la più piccola vittima della strage, di appena 20 giorni. Una storia che Cesira ha raccontato a tv nazionali e ai tanti giovani che salivano nei luoghi della memoria strappando comozione e ammirazione per quella energia di donna temprata dal dolore. E non ebbe timore, presentandosi al processo al tribunale militare di La Spezia, di ricostruire lucidamente il momento in cui la mamma e due delle sue sorelle furono uccise, spiegando che chi puntò la pistola alla testa della mamma non fu un soldato tedesco ma un italiano.

"E’ stata ambasciatrice di pace – ha scritto su Twitter il Presidente della Camera, Roberto Fico – abbiamo il dovere di portare avanti il suo prezioso impegno". E tantissime sono le testimonianze istituzionali, dal comune di Stazzema al Parco della Pace. "Un altro pezzo di storia e di memoria che ci lascia – dichiara il sottosegretario di Stato ai rapporti con il Parlamento Deborah Bergamini – non senza aver dedicato la sua vita a preservare il ricordo delle 560 persone trucidate. A lei e a tutti coloro che si impegnano a ricordare le atrocità commesse nel nostro Paese va il mio ringraziamento per averci sollecitato a non sottovalutare mai ogni forma di intolleranza, odio e prevaricazione".

"Le sue parole e la sua vita e testimonianza, come quella di Enrico Pieri scomparso lo scorso dicembre – commenta il presidente della Toscana, Eugenio Giani – ci ricordano che non bisogna mai dimenticare, ma ci illuminano anche sull’importanza di guardare avanti ad un futuro senza più guerre in un’Europa solidale che proprio dalle macerie della Seconda guerra mondiale è nata. Un’idea di Europa che assume un significato ancora più rilevante in questo momento, con la guerra che si sta consumando in Ucraina". Per l’assessore regionale alla cultura della memoria, Alessandra Nardini, "le parole e la voce di Cesira Pardini, come di altre e altri sopravvissuti e testimoni dei drammi che hanno sconvolto il Novecento, non si affievolirà, neppure adesso che lei non c’è più". "La scomparsa di Cesira Pardini ci affida un altro pezzo di dolorosa memoria di questo paese – evidenzia Irene Galletti, presidente Movimento 5 Stelle in Regione – da portare in eredità alle generazioni future perché siano consapevoli degli orrori senza fine che può causare una guerra". Il ricordo di quella donna coraggio (come Milena Bernabò e Genny Bibolotti Marsili) viene tracciato anche dal professor Giovanni Cipollini presidente della sezione “Gino Lombardi” di Pietrasanta dell’Anpi. "Con Cesira Pardini scompare un’altra figura simbolo della strage di Sant’Anna di Stazzema. Benché gravemente ferita era riuscita a porre in salvo le sue sorelline e un altro bambino di pochi mesi rinvenuto tra un mucchio di cadaveri, miracolosamente scampato alla morte".

I funerali si svolgeranno questo pomeriggio alle 15 nella chiesa del Sacro Cuore di Fiumetto.

Francesca Navari