REDAZIONE VIAREGGIO

Chi siamo e da dove veniamo. La genesi dei cognomi più diffusi

Viaggio alle origini della futura "Perla del Tirreno", alla scoperta delle prime famiglie che la popolarono. Gli antenati dei ceppi comuni oggi erano attestati già tra le capanne di falasco del tardo Seicento.

Chi siamo e da dove veniamo. La genesi dei cognomi più diffusi

di Daniele Mannocchi

VIAREGGIO

"Chi fuor li maggior tui?". Quando Dante, nel sesto cerchio dell’Inferno, viene spinto da Virgilio di fronte a Farinata degli Uberti, il dannato, senza neppure salutarlo, chiede subito lumi sugli antenati del poeta. D’altronde parliamo di due fiorentini, espressione di una terra, la Toscana, in cui l’importanza delle radici – e figurativamente del campanile – sopravvive ancora oggi.

Benché il suo sviluppo sia più recente, il discorso vale anche per Viareggio: in certi ambienti, si ha piena cittadinanza solo se si è nati al Tabaracci, per l’occasione con una ’r’ sola. E, dall’alto dello status acquisito negli ultimi due secoli, si guarda con una certa sufficienza a chi viene dal "contado" o, Dio ce ne scampi, dall’arcinemica Lucca. Tuttavia, Viareggio la storia di Viareggio non è antichissima, se non altro perché una volta la linea di costa era molto più a monte. Considerando che la genesi spontanea è estranea ai mammiferi, da qualche parte i primi viareggini dovranno pure esser venuti. "La maggior parte è arrivata dalla Piana di Lucca – racconta Claudio Lonigro (foto in alto) dell’associazione Terra di Viareggio –; poi da Camaiore, da ’Genova’, come veniva identificata l’area a nord della Versilia, e dalla Lombardia".

Oggi, i cognomi più frequenti a Viareggio sono Bertuccelli (178 persone, in base agli ultimi dati), Rossi (166), Lombardi (144), Pucci (143), Benedetti (138), Tomei (127), Pardini (123), Lippi (123), Guidi (122) e Pezzini (122). Spulciando tra i primi cognomi rinvenuti tra i registri dei nati e dei morti e il fonte battesimale, risalente al 1690, si scopre una piccola sorpresa: 9 tra i 10 ’casati’ più diffusi oggi erano presenti già a cavallo tra Sei e Settecento: un Bertuccelli, proveniente da Porcari, è attestato nel 1713; alla stessa data si trova un Rossi. I Pucci, arrivati da Fibbiana, dalla Pieve di Camaiore e da Loppeglia, risalgono addirittura al 1670, e i Benedetti, da Pedona e Camaiore, al 1684. Per il primo Tomei si deve tornare al 1713; veniva da Migliano. Pardini risale al 1710, mentre Lippi (che ha dato i natali a uno dei viareggini più famosi) al 1695-96, immigrati da San Gennaro, Pontemazzori e Villa Basilica. I Guidi sono arrivati da Montecarlo e Antraccoli (1686 e 1711) e i Pezzini (o Pizzini) sono stati tra i primi ad arrivare da Camaiore nel 1664.

Curiosità: tutti questi nomi ricorrono pochissimo tra quelli registrati nel Catasto Napoleonico dei terreni e dei fabbricati del 1803, quando mezza città era in mano a famiglie che addirittura non esistono più in tutta Italia, o che oggi sono attestate altrove. Per chi se lo chiedesse: sì, a Lucca.