
Centro storico stravolto. Chiudono altri negozi e bar: "Non ce la facciamo più"
Chiuso per crisi: purtroppo anche Camaiore vede sempre più le serrande dei negozi abbassate perché i proprietari non ce la fanno più. Due botteghe storiche del centro stanno cessando l’attività, ed altre sono in procinto di seguirle. Chiuderanno l’Emporio dell’Olmo e la Cartoleria Domenici, erede della storica Benedetti. Chiuderanno altri posti, come ‘Issimo’, in piazza Diaz, simpatica sosta per aperitivi e stuzzichini con musica e non riapriranno alcuni ristoranti.
Senza le insegne illuminate, senza le vetrin, si spengono le luci e anche la vita delle strade che si trasformano in meri luoghi di passaggio. “I negozi sono luoghi di incontro – dicono gli abitanti ed i turisti – sono un servizio in più, che assicura addirittura la cura e la pulizia delle vie”. Per parlare, scambiare non solo merci e denaro, ma conforto, compagnia per chi vive in solitudine. Ma come competere coi supermercati? Il capoluogo ne ha due, oltre un discount, e già le botteghe languono e per il resto molti puntano sull’on line. Il Covid ha aiutato tutto questo. E le tasse fanno il resto: “Portiamo avanti il nostro forno da decenni – assicura Claudia Giannini dello storico omonimo forno – Lavoriamo e ci crediamo, ma il guadagno che oggi vediamo non ripaga certo la passione e l’impegno”. E certo la gente vuole e può spendere sempre meno. Camaiore per fortuna per ora cerca di resistere all’imperversare del commercio in rete, ma per quanto ancora?
Isabella Piaceri