Cene in ville esclusive. Affari e leggine “ad hoc“: "Era il sistema... Cozzani"

Cecchi e Campagna finanziavano il capo di gabinetto del governatore Toti "Un riconoscimento per il sostegno economico al Salone Nautico" .

VIAREGGIO

C’era l’imprenditoria, la politica, il mondo della nautica alle cene di autofinanziamento che il governatore Giovanni Toti ha tenuto fino a quest’anno a Villa dello Zerbino, nobile dimora con giardino alla francese di proprietà del principe Cesare Castelbarco Albani, nel cuore di Genova con vista mare. L’ultima di queste cene, quella del 2024, – anche se l’evento di gala citato nelle carte dell’inchiesta è quello relativo all’anno precedente – ha visto la presenza di 600 invitati: ma probabilmente ce ne sarebbero stati di più se l’organizzazione non avesse messo un tetto. Per partecipare era prevista una sottoscrizione di 450 euro a persona e il sold out arrivò già il giorno prima dell’evento. Alla cena del 10 marzo del 2023 c’era buona parte del gotha regionale ligure e non solo. In prima fila il ‘fronte del porto: i Gavio e poi Aldo Spinelli, con una decina di manager delle sue diverse aziende, e suo figlio Roberto.

In un paio di occasioni c’erano anche il presidente di Confindustria Nautica Cesare Cecchi (da ieri sostituto da Piero Formenti) e Alessandro Campagna direttore commerciale del Salone Nautico di Genova. A invitarli il braccio destro del governatore Toti, quel Matteo Cozzani, che, secondo quanto ricostruito dai magistrati della Procura della Spezia, manteneva con loro contatti quotidiani promettendo “leggine“ ad hoc e chiedendo in contropartita vantaggi economici per l’azienda di famiglia (guidata dal fratello di Cozzanim Filippo) e per la campagna elettorale. In particolare Cecchi e Campagna avevano acuistato nel 2022 brick di acqua da OF Srl per oltre 10mila euro. Investimento ’’riconosciuto’’ per l’incremento dei contributi riconosciuti dalla Regione al Salone Nautico passati da 400 a 780mila euro grazie alla legge “promossa“ da Cozzani. Un riconoscimento che Cecchi e Campagna "promettevano di esportare anche in altri saloni internazionali.

F.Cozzani: "Grazie, grazie! Tutto bene. ....volevo un attimo avere un feedback su com’era andata con le bottigliette?".

Campagna: "Mah, molto bene devo dire la verità, nel senso che...".

F. Cozzani: "Sì ho visto che le avete... le avete messe anche durante le conferenze".

Campagna: "Sì hai visto che pubblicità ti ho fatto?".

F. Cozzani: "E niente, no, abbiamo visto... le avvo viste guarda, c’abbiamo avuto un sacco di contatti, c’hanno anche contattato un sacco di espositori che le hanno viste, che le vorrebero anche loro, no, no è andata bene".

Campagna: "Non è avanzata tanta roba ed adesso comunque un po’ di roba ce l’ho, però, adesso ce la portiamo a tutti i saloni esteri perché noi facciamo adesso il Metz, facciamo Dusseldorf, Dubai, Miami e quindi me le porto un po’ in giro".

E stamani Matteo Cozzani è atteso davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia dove però pare sia intenzionato ad avvalersi della facoltà di non rispondere come hanno fatto già alcuni degli altri indagati.