MARIA NUDI
Cronaca

C’è "LidoCult". Bruzzone parla di storie violente

La criminologa, volto conosciuto della televisione, dialogherà con la giornalista Emma D’Aquino.

La criminologa Roberta Bruzzone

La criminologa Roberta Bruzzone

Prosegue la nona edizione di LidoCult, la rassegna che anima il cuore della Versilia. Stasera alle 21.30, sul Lungomare di Lido, il palco accoglie Roberta Bruzzone, criminologa, volto conosciuto della televisione, che dialoga con la giornalista Emma D’Aquino sul suo ultimo libro, "Patriarcato Criminale. Le storie di Saman Abbas, Maria Chindamo e Giulia Cecchettin".

Il volume, tanto necessario quanto crudo, affronta il concetto di "patriarcato criminale" e induce gli spettatori a riflettere su come gli stereotipi, spesso inconsci, possano essere all’origine della violenza di genere. Attraverso le vicende tragiche e emblematiche di Saman Abbas, uccisa dalla famiglia per aver cercato la libertà; di Maria Chindamo, scomparsa dopo aver detto "no" due volte, e di Giulia Cecchettin, una storia che ha scosso l’opinione pubblica nazionale, Roberta Bruzzone mostra in modo inequivocabile come la lotta per un cambiamento culturale sia un dovere che spetta a ciascuno di noi.

L’incontro è un momento di riflessione profonda e necessaria, che LidoCult propone nella logica della finalità che hanno gli incontri: "rendere la cultura e i libri un ponte tra le persone" e offrire al pubblico emozioni, esperienze e momenti di riflessione come sottolineano i curatori Laura Muzzupappa e Marco Aureli. Questo appuntamento anticipa la serata di venerdì che sarà invece interamente dedicata al tema della violenza di genere, con i contributi di Gino Cecchettin e Giuseppina Torre, anche loro intervistati da Emma D’Aquino.

M.N.