SERENA PUOSI
Cronaca

Casoli, il paese con vedute da cartolina

A Casoli, borgo sulle Alpi Apuane, l'eredità artistica di Rosario Murabito vive nei sgraffiti che decorano le case, raccontando storie e tradizioni.

A Casoli, borgo sulle Alpi Apuane, l'eredità artistica di Rosario Murabito vive nei sgraffiti che decorano le case, raccontando storie e tradizioni.

A Casoli, borgo sulle Alpi Apuane, l'eredità artistica di Rosario Murabito vive nei sgraffiti che decorano le case, raccontando storie e tradizioni.

A dieci minuti

di auto dal centro storico di Camaiore si trova il borgo di Casoli, considerato la porta meridionale delle Alpi Apuane. Sorge a 400 m s.l.m, da qui si vede la costa della Versilia in un alternarsi di sfumature di verde e blu ed è circondato da boschi e montagne che regalano cartoline ai viaggiatori. Chi si spinge quassù in estate alla ricerca di un po’ di fresco troverà un inaspettato e incantevole gioiello artistico. Sarebbe un borgo come ce ne sono tanti in zona, infatti, se non fosse che intorno alla metà del secolo scorso il pittore e scultore siciliano Rosario Murabito si innamorò di questi luoghi e qui vi stabilì la sua dimora insieme alla moglie e attrice americana Grayce Bradt. La coppia acquistò un palazzo nel centro del paese che è stato proposto come "Luogo del Cuore" al FAI. Intorno alla metà degli anni ‘60 del 1900, la Casa-Museo dei Murabito fu un luogo di incontri culturali e artistici grazie alla forza attrattiva dell’artista. Qui arrivarono le migliori personalità della critica d’arte per condividere idee, opere e ricerca in un fermento culturale che rivitalizzò il paese e che attrasse nomi come Fausto Maria Liberatore, Tony Munzlinger e Adolfo Saporetti. Quest’ultimo, in particolare, donò al borgo anche un fontana: la Fontana della Piastraccia fatta di sassi. Alla prematura scomparsa di Murabito avvenuta nel 1972, la vedova organizzò iniziative in memoria dell’artista e alla sua dipartita, avvenuta nel 2003, la Casa Museo Studio fu donata al Comune di Camaiore con la volontà di renderla aperta al pubblico. Durante la permanenza a Casoli, Murabito volle ringraziare gli abitanti del caloroso affetto donando un’opera realizzata tramite l’arte dello sgraffito, un’antica tecnica di decorazione parietale che deriva dall’affresco in cui si sovrappongono più strati di intonaco di colore diverso e, con strumenti metallici, si incidono scoprendo lo strato sottostante. Ancora oggi lo sgraffito di Murabito decora il piazzale all’ingresso della parte alta del borgo. Fu l’inizio di una tradizione: oggi Casoli conta decine di sgraffiti ed è diventata un museo a cielo aperto accessibile a tutti. Passeggiando per le sue stradine strette è impossibile non rimanere affascinati dai numerosi sgraffiti che adornano le facciate delle case, raccontando storie di vita quotidiana, di religione e di miti antichi. In onore di Saro e Graziella (così erano stati ribattezzati dai paesani Rosario e Grayce) dal 2006 ogni anno vengono aggiunti sgraffiti che raccontano la storia e i personaggi del borgo grazie agli studenti degli istituti e dei licei d’arte. L’evento degli Sgraffiti a Casoli è un momento nel quale il borgo si anima di attività culturali, mostre, laboratori e visite guidate, che permettono di scoprire le tecniche e i segreti di questa forma d’arte.