
Quando ha sentito le urla, non ci ha pensato un attimo. Ha raggiunto l’argine, si è tuffato senza curarsi dell’acqua gelida e ha tratto in salvo l’anziana signora che era in preda alle acque del torrente. Il protagonista di questo bel gesto che unisce altruismo e coraggio è il maresciallo dei carabinieri Antonello Clementi, che martedì mattina stava passeggiando per Quiesa con il suo cagnolino. "Sono in licenza – racconta Clementi – ma non c’è niente da fare: quando sento chiamare aiuto, sono il primo a partecipare".
Ed è stata una vera fortuna, per l’anziana vittima dell’episodio, che il maresciallo passasse di lì proprio in quel frangente. "Erano circa le 11 e un quarto e stavo passeggiando su via di Mezzo – spiega l’eroe di giornata – quando sono arrivato all’incrocio sotto cui scorre il torrente rio Quiesa. C’era un signore, vicino alla Madonnina, che gridava ‘aiuto! aiuto!’, e lì accanto una ragazzo con il cane che urlava ‘correte!’". Un grido d’allarme che ha fatto scattare Clementi. "Sono corso, ho lasciato il cane legato al palo della segnaletica, mi sono affacciato al parapetto e ho notato che l’acqua scorreva forte e che c’era un’anziana in fondo alla cascata che urlava ‘aiuto, non voglio morire!’. A quel punto non ci ho pensato un attimo: sono sceso giù, l’ho presa e l’ho riportata su. Era molto pesante: aveva un cappotto invernale ed era piena d’acqua. E poi aveva le mani tutte rosse. E’ stata un po’ seduta poi, sapendo che abita a un centinaio di metri da dove eravamo, siamo corsi a casa sua per farla riscaldare. In quel momento stava uscendo di casa la figlia: le ho urlato di correre a prendere qualcosa per asciugarla".
Una storia a lieto fine che avrebbe potuto degenerare, se non ci fosse stato il carabiniere. E pensare che tutto è nato da un banale scivolone. "La signora era seduta su una panchina. Ha visto che c’era un pezzo di carta per terra e per dargli un calcio è scivolata giù, nel torrente. L’acqua era troppo forte; ha fatto una cinquantina di metri per provare a risalire ma a quel punto era stremata e ha cominciato a chiamare aiuto. L’acqua era gelida – conclude Clementi – ma in questi casi non si guarda a quel che succede, si guarda al bene che si può fare. Sono felicissimo; la signora era contenta, mi ha abbracciato, baciato. Sono stato a trovarla, sta bene e io sono contento".
Daniele Mannocchi