Brunello era la voce della città

Brunello Romani è stato un grande cultore del Carnevale di Viareggio, una voce che ha accompagnato la manifestazione con slancio giovanile, un pubblicitario ante-litteram e un testimone dei "anni ruggenti" della Versilia.

Brunello era   la voce della città

Brunello era la voce della città

Il Carnevale è stata una parte importante della sua vita. L’ha amato e coccolato, l’ha visto crescere e affermarsi sul palcoscenico mondiale come evento unico e irripetibile, per estro, talento, capacità di stupire e di far discutere la politica e la cultura. Ogni anno, sempre qualcosa di nuovo. Brunello Romani - scomparso nel 2005 - è stato non solo la “voce” del Carnevale, ma un grande cultore di Burlamacco, della cartapesta, delle canzoni che ogni anno era la colonna sonora dei corsi. Una memoria storica, custodita e fatta conoscere, urbi ed orbi, perché il Carnevale non doveva essere solo un evento di Viareggio e dei viareggini ma un patrimonio universale. Brunello Romani ha fatto tutto questo (e oltre) con slancio giovanile, perché il disegno strategico in cui credeva fosse il filo conduttore di tutti coloro che si sono poi trovati nella stanza dei bottoni a decidere la sorte della manifestazione più amata e autenticamente identitaria di Viareggio. C’è riuscito? Crediamo di sì. E di questo era orgoglioso “The voice”, così come era stato affettuosamente ribattezzato, perché la sua voce accompagnava la sfilata dei carri dalla torretta di Burlamacco in piazza Mazzini, è stato anche altro, un testimone vivace ed effervescente del periodo d’oro (e irripetibile) di Viareggio e della Versilia, gli “anni ruggenti” che Brunello Romani ha vissuto gomito a gomito con i grandi imprenditori del mondo dello spettacolo.

Proprio così, perché Brunello era anche un pubblicitario ante-litteram, con il bernoccolo per le trovate geniali. A cominciare dalla barchetta (aveva cominciato negli anni successivi alla fine della Seconda guerra mondiale con un camioncino) che d’estate, partendo da Viareggio, navigava placidamente in mare aperto, annunciando spettacoli, fornendo indicazioni dove andare a mangiare e di tutto un po’, salutando un bagnino della vecchia guardia o celebrando in musica il compleanno di un villeggiante. Geniale. Se fosse ancora in vita, sicuramente avrebbe spopolato anche sui social, perché quel mondo l’avrebbe conquistato con il suo talento, la sua simpatia e soprattutto con quella voce rassicurante, pulita, senza inflessioni dialettali, che era il suo rassicurante biglietto da visita, il buongiorno ideale per chi si preparava a trascorrere una giornata di relax sulla spiaggia.