
Due "reparti bolla" gemelli in Ostetricia e in Pediatria sono stati realizzati all’ospedale Versilia a oltre un anno di distanza dall’inizio della pandemia. “All’inizio della prima ondata – ricorda la responsabile infermieristico-ostetrica dell’area materno infantile Martha Traupe – il pensiero comune era che tutto sarebbe finito in fretta e addirittura le prime mascherine indossate in reparto sembravano un elemento di attenzione persino eccessiva. Ricordo però ancora la prima paziente positiva: i suoi occhi al di sopra della mascherina, la sua paura in un momento di gioia assoluta come dovrebbe sempre essere la nascita di un figlio. Poi è arrivata la seconda ondata...“.
“Adesso - aggiunge il responsabile della struttura di Ginecologia e Ostetricia Antonio Santucci - siamo giunti alla terza ondata. In più però questa volta ci siamo vaccinati e abbiamo creato un vero e proprio reparto nel reparto, un reparto bolla con adeguati requisiti strutturali, impiantistici ed organizzativi: separate da porte scorrevoli dal reparto no Covid, abbiamo tre stanze singole a pressione negativa con bagno dedicato, allestite per accogliere pazienti Covid positive oppure in attesa dell’esito del tampone molecolare. In adiacenza a queste camere ci sono una medicheria ed un nido, per ogni necessità. L’attacco precoce del neonato al seno e la permanenza del bambino H24 ore su 24 in stanza con la mamma è consigliato anche in caso di positività al virus.”
Una "bolla" analoga è stata realizzata in Neonatologia e Pediatria. “In entrambi i reparti – dice il direttore Luigi Gagliardi – siamo riusciti a gestire ogni situazione senza particolari problemi logistici. Ora con le bolle lavoreremo con sempre maggiori garanzie per tutti e con stanze a pressione negativa che saranno utili per la sicurezza dei nostri piccoli pazienti, anche quando la pandemia sarà finita“. “Questo ospedale, pur aperto quasi 20 anni fa - riprende Marta Traupe - continua a dimostrare la sua notevole modernità progettuale. Oltre al nostro direttore di presidio Giacomo Corsini, dobbiamo ringraziare in quest’ambito le squadre dell’ufficio tecnico, guidate dagli ingegneri Alessia Mutti e Andrea Biagioni, che hanno progettato e realizzato le necessarie modifiche, ovviamente una volta realizzate quelle di altri reparti come rianimazione e pronto soccorso, che hanno avuto la precedenza. Questo intervento tecnico ci ha inoltre permesso di recuperare alcuni locali che finora erano stati sacrificati per creare un percorso Covid ad hoc e che ora possono essere riutilizzati. Adesso siamo preparati al meglio, ma le novità del materno-infantile non sono ancora finite. In Terapia Intensiva Neonatale, ad esempio, abbiamo una stanza di isolamento che verrà anch’essa resa a pressione negativa“.
R.V.