REDAZIONE VIAREGGIO

Banana Jo, la bottega che sfida lo spaccio

Il negozio equo e solidale si prepera ad aprire nel vecchio bar devastato della stazione di Torre del Lago: "Non abbiamo paura".

Regna il degrado totale, l’abbandono. Tra pareti imbrattateda scarabocchi, resti di bivacchi e rifiuti di ogni tipo. La situazione della stazione di Torre del Lago, crocevia della droga che conduce lungo la ferrovia al fornitissimo “Binario” alla Bufalina, è critica, soprattutto nelle ore notturne. Ma il futuro, grazie al coraggio dell’associazionismo, si tingerà dei colori della multicultura, della solidarietà e dell’inclusione.

L’ex sede della biblioteca comunale è tornata infatti a vivere con l’apertura del centro diurno per minori (bambini e adolescenti) “Manchi solo tu” gestito dalla cooperativa sociale Crea e, si spera prima possibile, la bottega equo-solidale Banana Joe si trasferirà nell’immobile dell’ex Sweet Bar. Con una delibera dello scorso 29 maggio la giunta comunale ha affidato in comodato gratuito all’associazione “Equazione” i locali dell’ex esercizio pubblico, da anni abbandonati. "Per noi è una grande scommessa che vogliamo vincere – commenta la presidente Giulia Gemignani – per dare nuova vita a un luogo dimenticato e per incrementare le nostra attività. Siamo coscienti della situazione difficile della zona, ma fiduciosi di dare uno slancio per il bene del paese. Non vediamo l’ora di firmare il contratto e di trasferirci, per accogliere i clienti che ci vengono a trovare da tutta la Versilia. Sarà un grande impegno anche economico, perché dovremo ripulire e mettere tutto a norma. Ma nonostante il periodo difficile, a causa della crisi da Coronavirus, ci crediamo e abbiamo in mente nuove iniziative". Ecco idee e progetti: ampliare i laboratori solidali con le scuole per far conoscere l’origine dei prodotti a bambini e ragazzi, e le storie e le culture dei paesi del sud del mondo che ci stanno dietro; dare spazio ad altre associazioni del paese, come l’Uoei, Le Nostre Radici, i pittori torrelaghesi, etc. "Gli oggetti in vendita della Bottega – prosegue la Gemignani – provengono da rapporti economicamente rispettosi e non predatori dei luoghi più poveri, nel rispetto del patrimonio ambientale e socio-culturale dei popoli e dei diritti dei lavoratori. Attraverso il valore e la storia di questi merci promuoviamo una cultura di pace, cooperazione e solidarietà. Del caffè commerciale conosciamo la pubblicità, dei nostri caffè i contadini che l’hanno prodotto. Ri-abitare la stazione vorrà dire contribuire alla vita del paese, prendersi cura di questi spazi, poter essere un punto di incontro in un luogo finora solo di passaggio".

Banana Joe, nonostante il periodo difficile a Torre del Lago, dove si registra una nuova strage di attività commerciali, raddoppia grazie all’impegno dei 150 volontari. "Purtroppo i bilanci sono in perdita o al massimo in pareggio, ma questo non ci spaventa dato il grande impegno di tante persone che se i conti non tornano si frugano in tasca".

D.P.