Rilascio delle concessioni balneari e criteri per determinare l’equo indennizzo agli imprenditori che con le aste perderanno le strutture sul mare. Sono questi i punti salienti contenuti in una delibera approvata ieri dalla Regione Toscana, di fatto la prima a dare indicazioni precise dopo che sulla Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il decreto legge del Governo Meloni che, come si sa, rinvia le aste al 2027 e istituisce il criterio dell’equo indennizzo – dovuto dal concessionario subentrante a quello uscente – già previsto e anticipato dalla stessa Regione Toscana lo scorso luglio.
Ma in che consiste questo equo indennizzo che molte imprese balneari della Versilia e della costa toscana considerano tutt’altro che equo? Le linee guida appena approvate dalla Regione stabiliscono che per determinarlo occorrono due elementi: il residuo ammortamento degli investimenti realizzati durante la concessione e il valore reddituale dell’impresa turistico-balneare. Viene precisato che il valore dell’indennizzo deve essere attestato da una perizia giurata di stima presentata dal concessionario uscente, che ne sosterrà i relativi costi e sceglierà tra i professionisti abilitati il perito incaricato di redigerla. Spetta invece al Comune verificare la terzietà del perito scelto dal concessionario. Inoltre si stabilisce che per la determinazione dell’indennizzo il perito deve fare riferimento ai principi, alle metodologie e alle procedure di stima previste per le imprese demaniali, fluviali e marittime e ai principi italiani di valutazione, approvati dal Consiglio dei Garanti dell’Organismo Italiano di Valutazione. Per la determinazione del valore degli investimenti, qualora il concessionario abbia beneficiato di contributi di qualunque genere e tipologia, da parte di ente pubblico o di un organismo di diritto pubblico, il loro importo va escluso dalla determinazione dell’indennizzo.
"Il decereto legge appena entrato in vigore - spiegano il governatore Eugenio Giani e l’assessore regionale ad economia e turismo Leonardo Marras - dà la possibilità ai Comuni di prolungare la validità delle concessioni fino al 30 settembre 2027, ma restano da regolamentare gli indennizzi ai concessionari uscenti. Evidentemente questa lunga gestazione prima della firma del Presidente Mattarella ha introdotto cambiamenti anche sostanziali, tanto che la norma regionale e le linee attuative sono in linea, e dunque hanno pieno valore anche di fronte alla norma nazionale. Tale norma però è talmente confusa che sicuramente la nostra legge la migliora e dà un quadro di riferimento a tutti i Comuni toscani invece di lasciarli da soli di fronte alle nuove responsabilità".
"La Toscana si è mossa con la massima tempestività – continuano il presidente Giani e l’assessore Marras – ottenendo il consenso di Anci, comuni costieri e associazioni di categoria. Il confronto con tutti i soggetti coinvolti è infatti proseguito nel corso dei mesi estivi proprio per arrivare a delle indicazioni trasparenti in grado di tutelare un settore così rilevante in attesa del governo".
Paolo Di Grazia